COMUNICATO STAMPA
StMicroelectronics. Spezia (Fiom): “Grande preoccupazione sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori Micron e Numonyx”
Laura Spezia, segretaria nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Nell’incontro di ieri al Ministero dello sviluppo Economico con il management di Micron - Azienda americana del settore microelettronico che ha acquisito Numonyx, società nata dall’alleanza tra StMicroelectronic e Intel per produrre memorie flash – è purtroppo emerso che con Micron non è possibile discutere di piani industriali, se non a brevissimo termine, e che la sopravvivenza delle realtà italiane (Agrate, Catania, Arzano e Avezzano) è determinata dalle scelte che il board americano decide di attuare in base a valutazioni legate al rapporto qualità/costi e alla capacità di reazione sul mercato.”
“In questo quadro è inoltre emersa la non volontà di Micron di investire sulla ricerca e sviluppo nella tecnologia dei 12 pollici sconfessando quanto si era impegnata a fare al momento dell’acquisizione di Numonyx, ereditando il Contratto di Programma stipulato da StM e Numonyx. E per quanto riguarda il sito di Avezzano, che progetta e produce sensori di immagine, non sono chiari quali saranno gli investimenti sulle nuove tecnologie per i sistemi di illuminazione, la “mission” futura e le eventuali sinergie con Numonyx.”
“È evidente che in questo contesto le preoccupazioni del sindacato e dei lavoratori e lavoratrici sul futuro industriale e occupazionale sono ulteriormente aumentate.”
“L’impressione è che, in assenza totale di qualsivoglia intervento di politica industriale da parte del Governo in un settore ad alto livello innovativo e strategico quale quello della microelettronica, sarà difficile impedire che Micron si senta libera di agire a suo piacimento con il rischio di distruggere occupazione e know how tecnologico nel nostro Paese.”
“A questo punto rivendichiamo il rispetto delle intese sottoscritte e l’assunzione delle proprie responsabilità da parte di StM e del Governo.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 23 settembre 2010