COMUNICATO STAMPA

 

Fiat/2. Landini (Fiom): “L’Azienda deve favorire soluzioni alternative che permettano di continuare a produrre automobili a Termini Imerese”. Oggi sciopero di otto ore per turno
 

Si è svolta oggi a Termini Imerese (Palermo) un’iniziativa di lotta programmata dalla Fiom-Cgil allo scopo di mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sulle sorti del locale stabilimento auto del Gruppo Fiat. Oltre a uno sciopero di otto ore per turno di lavoro, indetto dalla stessa Fiom, si è tenuta in mattinata, nel giardino comunale della città, un’assemblea aperta cui hanno partecipato centinaia di lavoratori e di cittadini.

Nell’intervento conclusivo dell’assemblea, il Segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha affermato, tra l’altro, che “la mobilitazione di oggi qui a Termini Imerese e lo sciopero di due ore che abbiamo indetto per venerdì in tutto il Gruppo Fiat sono stati organizzati per dire alla stessa Fiat che il tempo è scaduto. La Fiom non ha intenzione di aspettare dei mesi: occorre aprire subito un confronto vero per dare prospettive industriali credibili allo stabilimento siciliano e salvaguardare l’occupazione”.

Alla Fiat, Landini ha ricordato che “deve favorire soluzioni ad essa alternative che permettano di continuare a produrre automobili”. La Fiom, ha proseguito Landini, si aspetta che la stessa Fiat “svolga un ruolo sociale, visti anche i tanti contributi avuti in questi anni. Occorre mettere subito le carte in tavola in un confronto che coinvolga il Governo e la Regione Sicilia. Non siamo disposti ad accettare che dalla Sicilia scompaia un pezzo di industria così importante”.

“Ci sono due cose – ha sottolineato Landini – che consideriamo inaccettabili: un Governo senza un ministro per lo Sviluppo economico e la mancanza di un’idea di politica industriale che tenga conto anche della sostenibilità ambientale.”

“Occorre invertire – ha concluso Landini – una tendenza alla deindustrializzazione che, che come mostrano i dati diffusi ieri dalla Svimez, portano il Sud a pagare prezzi altissimi.”


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 21 luglio 2010