COMUNICATO STAMPA

 

Fiat. Masini (Fiom): “Domani a Pomigliano un referendum illegittimo. L’esistenza di un piano C dimostra che l’intesa è in contrasto con il contratto nazionale, le leggi e la Costituzione”

 

Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

 

“Domani le lavoratrici e i lavoratori della Fiat di Pomigliano saranno costretti a recarsi a votare per un referendum illegittimo, in una fabbrica riaperta per l’occasione grazie ad una Fiat finalmente ‘generosa’ con il pagamento della giornata.”

“I lavoratori, infatti, sono chiamati a votare sotto il ricatto della chiusura dello stabilimento e della perdita del posto di lavoro e su deroghe al Contratto nazionale, alle leggi, alla Carta dei diritti europea e alla stessa Costituzione.”

“Di fronte ad un referendum illegittimo e perciò non vincolante, la Fiom non da alcuna indicazione di voto ma consiglia i lavoratori ad andare a votare per evitare possibili ritorsioni da parte dell’Azienda.”

“La notizia apparsa oggi su Repubblica di un ‘piano C’ a cui starebbe lavorando la Fiat - la chiusura dello stabilimento di Pomigliano, la costituzione di una nuova società e la riassunzione dei lavoratori con un nuovo contratto aziendale - corrisponde a quanto ventilato e poi ritirato dall’Azienda stessa nell’incontro sindacale del 15 giugno.”

“L’idea di mettere in atto un ‘piano C’ dimostra che la stessa Fiat è consapevole delle gravi forzature che, con l’imposizione di questo accordo a Pomigliano introdurrebbe nella Legislazione italiana del lavoro e che, nelle parti denunciate dalla Fiom, vi sono evidenti violazioni costituzionali e di legge.”

“La Fiom conferma la propria disponibilità a trovare un’intesa per il lavoro, il rilancio di Pomigliano e lo sviluppo del territorio. L’intesa è possibile applicando correttamente le leggi e il Contratto nazionale in tutte le sue parti, ma la Fiat deve accettare finalmente la trattativa e smetterla di pensare che esistono altre strade che, come quella seguita finora o il ‘piano C’, non farebbero che aggravare la situazione.”

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 21 giugno 2010