COMUNICATO STAMPA

 

Fiat. Cremaschi (Fiom): “Piano C della Fiat? Una mostruosità illegale che rivela le intenzioni dell’Azienda”

 

Giorgio Cremaschi, della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

 

“Se fosse vero quanto scritto oggi dal quotidiano “La Repubblica”, secondo cui la Fiat avrebbe intenzione di costruire una nuova società a Pomigliano, con lavoratori assunti individualmente a condizioni in deroga ai contratti, alle leggi e alla stessa Costituzione, saremmo di fronte a un fatto mostruoso, ma rivelatore delle reali volontà aziendali.”

“Probabilmente è vero che la Fiat e i suoi uffici legali si stanno rendendo conto che la rinuncia collettiva con un referendum basato sul ricatto del posto di lavoro, a diritti individuali garantiti dalla legge e dalla Costituzione, non ha in Italia alcun valore. Anche i lavoratori che hanno votato sì, un minuto dopo la ripresa del lavoro, potrebbero rivendicare all’azienda ciò che loro spetta di diritto.”

“La possibile risposta della Fiat, e cioè far sottoscrivere in una nuova società, uno per uno, ai lavoratori, la rinuncia ai diritti, è però altrettanto illegittima. In Italia e in Europa queste pratiche sono condannate dalla legge, dalle Costituzioni e dalla stessa Carta europea. C’è un solo modello a cui si può fare riferimento, quello delle maquiladoras, le fabbriche che le multinazionali Usa instaurano subito al di là dei confini col Messico per violare ogni legge e ogni contratto. In Italia e in Europa questo non è possibile, ma è indicativo che nella Fiat si pensi a questa soluzione. Ed è altrettanto chiaro che un’azienda che pensa a questa precarietà nelle condizioni di lavoro considera precario anche lo stabilimento.”

“Del resto, nel mondo, queste fabbriche si chiamano “fabbriche cacciavite” perché sfruttano per un po’ di tempo i lavoratori in un posto e poi vanno altrove. In ogni caso, quali che siano le scelte finali della Fiat, le ragioni del no della Fiom ne vengono confermate e rafforzate.”

 

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 21 giugno 2010