COMUNICATO STAMPA

 

Fiat. Durante (Fiom): “Le richieste presentate nella trattativa sul futuro dello stabilimento auto di Pomigliano fanno pensare che l’Azienda non voglia fare l’accordo”

 

 

Fausto Durante, della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“Le notizie che giungono dai tavoli dove è in corso la trattativa fra i sindacati dei metalmeccanici e l'Azienda sul futuro dello stabilimento auto di Pomigliano d'Arco, mi hanno fatto venire un sospetto. E cioè che, in realtà, la Fiat non voglia fare l'accordo, ma stia preparando un progressivo e non dichiarato abbandono di importanti aree del Mezzogiorno del nostro Paese.”

“È difficile, altrimenti, dare un senso all'affastellarsi di condizioni che l'Azienda pone come necessarie per la conclusione positiva di un accordo che la Fiom ha esplicitamente dichiarato di voler raggiungere. È del tutto evidente, infatti, che per noi è prioritaria la difesa non solo di qualcosa come 15mila posti di lavoro, fra diretti e indotto, ma dell'assetto di un pezzo decisivo del nostro sistema industriale.”

“Parte di ciò che la Fiat chiede non ha nulla a che vedere con materie squisitamente contrattuali come l'organizzazione del lavoro, la struttura dei turni e il sistema degli orari, su cui siamo ovviamente intenzionati a discutere e su cui stiamo trattando assieme agli altri sindacati, ma con aspetti del rapporto di lavoro relativi a diritti sindacali o a diritti dei singoli lavoratori o dei cittadini - dai trattamenti di malattia al diritto di sciopero - che sono disciplinati da normative europee o da leggi dello Stato.”

“Il fatto stesso che la Fiat abbia messo sul tavolo come questione sindacale quella dei riposi compensativi, cui hanno diritto i lavoratori coinvolti nell'attività di un seggio elettorale come rappresentanti di lista, mi pare sia la spia che fa pensare che nell'Azienda circoli un'ipotesi di disimpegno dal nostro Paese, corredata dal proposito di scaricare la responsabilità di questo disimpegno sul sindacato e, in particolare, sulla Fiom e sulla Cgil.”

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 9 giugno 2010