COMUNICATO STAMPA

 

Crisi. Fiom: cresce il peso dei metalmeccanici tra i cassaintegrati e quello della straordinaria sul totale della Cassa integrazione. Preoccupanti prospettive per il 2010


 

L’Ufficio sindacale della Fiom-Cgil ha pubblicato in una nota una propria analisi sui dati di fonte Inps relativi al ricorso alle diverse tipologie di Cassa integrazione guadagni nell’aprile di quest’anno. Tre le tendenze principali emerse dall’analisi.

In primo luogo, aumenta “il peso della presenza dei metalmeccanici sul complesso dei cassaintegrati”. Tale peso, infatti, “rappresenta oggi circa il 54% del totale”. In particolare, la categoria rappresenta poco meno del 50% della Cassa integrazione ordinaria e il 66% della straordinaria.

“Se guardiamo poi al confronto con aprile 2009 – prosegue la nota – verifichiamo che i volumi complessivi di Cassa sono aumentati del 162% nei metalmeccanici, rispetto ad un incremento generale del 152%. Riscontriamo inoltre un consistente calo dell’ordinaria, che ad aprile 2010 è pari solo al 56% dei volumi dello stesso mese dell’anno precedente, mentre la straordinaria aumenta di quattro volte e mezzo (+452%).”

In secondo luogo, cresce il peso della Cassa integrazione straordinaria sul totale del ricorso alla Cassa integrazione. “Nei primi quattro mesi dell’anno – spiega la nota – si è già realizzato un volume di ore di Cassa integrazione pari al 45% di tutto il 2009, ma se si guarda alla sola Cassa straordinaria i primi quattro mesi dell’anno in corso hanno cumulato già oltre l’80% dell’intero 2009. Se il trend dovesse mantenersi equivalente per i restanti mesi, ci troveremmo di fronte a volumi di straordinaria che, entro la fine dell’anno, saranno due volte e mezzo quelli del 2009.”

“Diversa – afferma la nota – è la situazione se si guarda alla Cassa in deroga (di cui solo da due mesi l’Inps ha reso fruibili i dati disaggregati rispetto alla Cassa straordinaria). Infatti, per quanto riguarda questa tipologia di ammortizzatore sociale, la presenza della categoria è molto più contenuta, aggirandosi ad aprile 2010 attorno al 32,5% del totale. Ciò sta a significare che il welfare sostenuto dalla fiscalità generale (appunto gli ammortizzatori in deroga) è prevalentemente appannaggio di altri settori e comparti, mentre nel metalmeccanico la spesa del sostegno al reddito è prevalentemente coperta dal sistema della contribuzione di imprese e lavoratori, gestito attraverso il fondo prestazioni temporanee dell’Inps.”

In questa prospettiva, “ciò che preoccupa maggiormente è che lo strumento della Cassa straordinaria per crisi andrà ad esaurimento per centinaia di migliaia di lavoratori in un arco di tempo compreso tra il giugno e la fine del 2010, in quanto il declino della Cassa ordinaria, che i dati ci segnalano, corrisponde prevalentemente ad un passaggio delle medesime aziende alla Cassa straordinaria per crisi, senza soluzione di continuità e senza diminuzione dei volumi e dei lavoratori interessati.”

“Far finta di credere, come affermano da più parti il Governo e il ministro Sacconi, che questa evenienza drammatica potrà essere fronteggiata con il ricorso generalizzato agli ammortizzatori in deroga – conclude la nota – è un atto irresponsabile. Infatti, nello scorso anno gli ammortizzatori in deroga hanno rappresentato solo il 13% della spesa globale per Cassa integrazione, mentre nel primo quadrimestre di quest’anno sono diventati il 20%. Con quali risorse si pensa di far fronte ad un impatto che scaricherebbe sulla deroga oltre il 60% del costo dell’intera Cassa integrazione (41% della straordinaria più l’attuale 20% della deroga)?”


Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 31 maggio 2010