COMUNICATO STAMPA
Bialetti. Cremaschi (Fiom): “Un banco di prova della volontà di mantenere la produzione in Italia”. Martedì 27, un caffè in piazza a Torino per difendere il lavoro
Giorgio Cremaschi, della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“La Moka Express, la famosa macchinetta da caffè con ‘l’omino coi baffi’, rischia di non essere più un prodotto fatto in Italia. Infatti, la proprietà della Bialetti vuole delocalizzare interamente il ciclo produttivo in Cina e conservare solo il marchio. Tutto ciò, oltre a determinare la chiusura della fabbrica e il licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori occupati presso lo stabilimento di Omegna, rappresenterebbe un danno incalcolabile per l’immagine industriale del nostro Paese. Uno dei prodotti che rappresentano la cultura e il modo di vivere dell’Italia, che entra in tutte le case, sarebbe fatto in Cina.”
“La Regione Piemonte e il Governo nazionale sono oggi di fronte a un banco di prova concreto rispetto alla volontà di conservare il sistema manifatturiero in Italia e di impedire delocalizzazioni disastrose per il lavoro e per l’immagine industriale del nostro Paese.”
“Per questo, la Fiom nazionale ha assunto la vertenza Bialetti come simbolica della difesa del made in Italy e ha espresso piano sostegno a tutte le iniziative dei lavoratori.”
Martedì 27 aprile, le lavoratrici e i lavoratori della Bialetti di Omegna (Verbano-Cusio-Ossola), 120 dipendenti diretti più l’indotto, manifesteranno a Torino, in piazza Castello, sotto la sede della Regione Piemonte. Nel corso della manifestazione, verrà preparato e offerto caffè con la Moka Express.
Dopo l’offerta pubblica di caffè, una delegazione dei lavoratori e dei sindacati territoriali di Omegna incontrerà il presidente della Regione Piemonte, Cota, per chiedere un intervento attivo dell’Istituzione regionale affinché la produzione non sia delocalizzata.
Mercoledì 28 aprile, presso il ministero dello Sviluppo Economico, si svolgerà a Roma un incontro nazionale sulla vertenza; incontro in cui verrà chiesto al Governo di intervenire per fermare la delocalizzazione e costruire un piano industriale che garantisca la continuità della produzione in Italia.
Fiom-Cgil/Ufficio stampa
Roma, 26 aprile 2010