COMUNICATO STAMPA
Bialetti. Cremaschi (Fiom): “La produzione della caffettiera simbolo del lavoro italiano non deve essere trasferita in Cina. Governo e Regione Piemonte difendano il made in Italy”
“Noi respingiamo totalmente il trasferimento in Cina della produzione di un simbolo della vita quotidiana del nostro Paese e consideriamo la vertenza Bialetti un immediato banco di prova per la Regione Piemonte e per il Governo.” Lo ha detto Giorgio Cremaschi, della Fiom nazionale, intervenendo a Omegna (Verbano, Cusio, Ossola) davanti ai cancelli della Bialetti, ove è in corso uno sciopero articolato contro l’annunciata chiusura dell’Azienda.
“La caffettiera Moka Express – ha sottolineato Cremaschi – è un prodotto che entra nelle case. E’ un’immagine del lavoro italiano nota a livello mondiale. Trasferire questa produzione in Cina non significa solo lasciare in mezzo a una strada 200 lavoratori, tra diretti e indotto, ma anche cancellare un veicolo fondamentale di promozione del nostro sistema industriale. Sarebbe un danno enorme per tutto il Paese.”
“Per questo – ha concluso Cremaschi – chiediamo alla Regione Piemonte e al ministero dello Sviluppo Economico, con cui ci incontreremo martedì e mercoledì prossimi, di fermare il piano di chiusura e di costringere l’Azienda e le banche a presentare un piano industriale di rilancio della produzione nel territorio. La Bialetti non è un’azienda decotta, ha macchinari e impianti modernissimi. Basta una decisione del sistema politico istituzionale perché la produzione continui. Su questa vertenza misureremo la volontà reale delle Istituzioni, della Regione e del Governo di difendere davvero il made in Italy.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 22 aprile 2010