COMUNICATO STAMPA

 

Fiat/1. Rinaldini (Fiom): “Solo alla fine del processo di fusione tra Fiat Auto e Chrysler potremo capire quali saranno i nuovi assetti societari”

“Oggi, qui a Torino, la Fiat ha organizzato un mega show internazionale. L’Azienda presenterà agli analisti il suo piano industriale relativo al periodo 2011-2014. Ma di questa presentazione noi non intendiamo essere spettatori passivi. Cercherò anzi di cogliere questa occasione per chiarire quale è il nostro punto di vista.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, Segretario generale della Fiom intervenendo, a metà mattinata, al presidio organizzato dal sindacato dei metalmeccanici Cgil in via Nizza di fronte alla palazzina degli uffici del Lingotto.

“La prima cosa da chiarire – ha affermato Rinaldini – è la questione del futuro societario della Fiat. Non tutti hanno capito che oggi ci sono due società Fiat nel settore auto: la prima è quella formata dalla stessa Fiat con la Chrysler negli Stati Uniti, mentre la seconda è la Fiat Auto basata in Italia. Ora la Chrysler è del Governo Usa, nel senso che i soldi per salvarla dalla sua crisi precedente ce li ha messi Obama. Via via che la Fiat renderà questi soldi al Governo Usa, aumenteranno le sue quote all’interno di Fiat Chrysler. A quel punto si porrà necessariamente il problema del rapporto tra questa società, produttrice di autovetture, e la Fiat Auto. Ciò porterà, probabilmente, ad un nuovo assetto societario, ovvero alla creazione di una nuova società automobilistica e alla separazione di quest’ultima dalla Fiat spa.”

“Quel che voglio dire - ha proseguito Rinaldini - è che non credo che sia pensabile che la Chrysler potrà semplicemente essere assorbita dalla Fiat lasciando il resto della situazione societaria così come è oggi. La questione dello scorporo, il cosiddetto spin off, è tutta qui. Alla fine del percorso, Fiat Auto, compresa Powertrain si troverà dentro un’altra società. Scopriremo allora quali saranno le percentuali proprietarie nel nuovo assetto societario in cui la Fiat potrebbe anche essere in minoranza.”


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 21 aprile 2010