COMUNICATO STAMPA

 

Sirti. Breda (Fiom): “La Telecom si assuma le sue responsabilità e risolva la questione del cantiere di Benevento”. Prosegue la drammatica protesta dei lavoratori saliti sul traliccio

 

Augustin Breda, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore delle installazioni telefoniche, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“La Telecom, con la sua sempre più inaccettabile politica di appalti al massimo ribasso, è il principale responsabile della drammatica situazione che si è venuta a creare a Benevento. Qui, infatti, la decisione assunta dalla stessa Telecom di togliere una commessa al locale cantiere Sirti, ha portato non solo alla messa in Cassa integrazione di una quarantina di dipendenti della stessa Sirti, ma anche alla minaccia di una definitiva chiusura del cantiere. Chiusura che porterebbe alla perdita dell’occupazione di questi lavoratori in una delle provincie già più duramente colpite dalla crisi in corso.”

“La Fiom ribadisce la sua più viva solidarietà a questi metalmeccanici in lotta, quattro dei quali sono saliti da lunedì sul traliccio posto sopra alla locale sede della Telecom, esponendo se stessi a rischi che diventano di ora in ora più gravi.”

“La Telecom deve assumersi le sue responsabilità: è all’origine di questa situazione e adesso deve risolverla. Alle Istituzioni locali chiediamo il massimo impegno per il superamento e la soluzione di questa drammatica vicenda.”

Questa mattina, mentre prosegue la protesta dei quattro lavoratori Sirti che si trovano per il quarto giorno consecutivo sul traliccio sovrastante la locale sede Telecom, un corteo di metalmeccanici è partito da via Flora e, attraversando le vie della città campana, ha raggiunto la sede della Provincia ove, nel pomeriggio, dovrebbe tenersi un tavolo istituzionale volto a risolvere la vertenza.

Al corteo hanno partecipato circa 700 dipendenti Sirti provenienti anche da Napoli, da Salerno e da altre località della Campania ove è presente l’Azienda di installazioni telefoniche.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 

Roma, 18 marzo 2010