COMUNICATO STAMPA
Italtel. Spezia (Fiom): “Mancato accordo al ministero del Lavoro sulla richiesta di Cassa integrazione straordinaria. Continua la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici”
Laura Spezia, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile per il settore Ict, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Martedì 16 marzo, presso il ministero del Lavoro, è stato fatto un mancato accordo sulla richiesta di Cassa integrazione guadagni straordinaria a zero ore per 400 lavoratori di Italtel così distribuiti: 237 a Settimo Milanese, 100 a Roma e 60 a Carini (Palermo).”
“L’Azienda ha praticamente mantenuto la sua posizione: nessuna alternativa alla collocazione in Cigs a zero ore, decidendo che 400 persone non servono più, vengono messe in un bacino che altro non è se non l’anticamera del licenziamento.”
“L’Azienda ha così rifiutato la proposta del sindacato e dei lavoratori di rimodulare gli attuali Contratti di Solidarietà con l’introduzione di ulteriori e più articolate fasce di riduzione d’orario differenziate. Proposta che garantirebbe il necessario risparmio di costi determinato dal taglio di commesse, consentendo il raggiungimento dell’equilibrio del conto economico e il mantenimento delle professionalità e del know how tecnologico, per dare futuro all’unica Azienda italiana di Tlc.”
“L’Azienda deve sapere che metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione, e anche legali, per tutelare i lavoratori e le lavoratrici di Italtel e per difendere l’accordo sottoscritto al ministero del Lavoro, tuttora vigente, sui Contratti di Solidarietà.”
“Infatti l’Azienda, con questa decisione, non solo non applica la rotazione che la legge sulla Cassa Straordinaria per crisi prevede, ma, poiché per mettere 400 lavoratori e lavoratrici in Cigs deve toglierli dal Contratto di Solidarietà, nei fatti decide di buttare a mare un accordo che ha coinvolto anche il ministero del Lavoro.”
“La nostra posizione e la nostra proposta sono, quindi, molto chiare. Pensiamo che le Istituzioni regionali coinvolte e il ministero dello Sviluppo economico debbano intervenire per modificare le decisioni dell’Azienda, se la considerano ancora un asset strategico per il nostro Paese e se intendono tutelare il lavoro e la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici di Italtel.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 17 marzo 2010