COMUNICATO STAMPA
Sirti. Breda (Fiom): “Solidarietà ai dipendenti del cantiere di Benevento in lotta per la difesa dell’occupazione e della qualità del lavoro nel settore delle installazioni telefoniche”
Augustin Breda, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore delle installazioni telefoniche, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Dalle 10:00 di stamattina, alcuni lavoratori metalmeccanici dipendenti della Sirti sono saliti su un traliccio posto sopra la sede Telecom di via Flora, a Benevento, esponendo se stessi a una condizione di gravissimo rischio.”
“Questa forma di protesta è stata messa in atto dai lavoratori per richiamare l’attenzione della Telecom e delle Istituzioni locali sulla drammatica situazione che si è creata nel cantiere Sirti della città campana a seguito della decisione, assunta dalla stessa Telecom, di togliere una commessa alla Sirti di Benevento. Decisione che sta all’origine dell’avvio da parte della stessa Sirti della richiesta di porre in Cassa integrazione una quarantina dei suoi dipendenti locali. Il tutto con la ventilata minaccia di procedere rapidamente a una chiusura delle sue attività in provincia di Benevento.”
“Intorno alle 13:00, dalla sede di via Flora è poi partito un corteo di lavoratori metalmeccanici diretto alla sede della Provincia dove, per le ore 14:00, è stato convocato un tavolo istituzionale per esaminare la situazione che si è così venuta a creare.”
“La Fiom esprime la propria più viva solidarietà ai lavoratori della Sirti in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro e condanna, per l’ennesima volta, la politica degli appalti al massimo ribasso sciaguratamente portata avanti dalla Telecom. Politica che sottrae lavoro alle imprese del settore delle installazioni telefoniche più strutturate e che applicano integralmente il Contratto nazionale della categoria, oltre al rispettare le leggi vigenti. Politica che inoltre, da un lato, pone a rischio l’occupazione regolare in un settore già colpito pesantemente dalla crisi in atto, e, dall’altro finisce inevitabilmente, per abbassare la qualità del lavoro con altrettanto inevitabili danni per gli utenti della rete delle telecomunicazioni.”
Fiom-Cgil/Ufficio stampa
Roma, 15 marzo 2010