COMUNICATO STAMPA

 

Fiat. Rinaldini (Fiom): “Il 3 febbraio chiamiamo alla lotta i lavoratori di tutti gli stabilimenti e di tutti i settori del Gruppo”

Il Segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“Credo vada sottolineato che lo sciopero che i sindacati dei metalmeccanici hanno proclamato oggi unitariamente non riguarda solo gli stabilimenti auto, ma l’intero Gruppo Fiat, compresi anche veicoli industriali, macchine agricole e movimento terra, componentistica. Lo sciopero è stato quindi fissato per il 3 febbraio, perché un’iniziativa di lotta di queste dimensioni va preparata con assemblee in tutti gli stabilimenti del Gruppo.”

“L’Amministratore delegato del Gruppo Fiat, Marchionne, continua a rilasciare dichiarazioni relative alle sue intenzioni di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese. A lui rispondiamo con questo sciopero. Ma va anche detto che l’iniziativa di lotta non riguarda solo la questione di Termini Imerese ma anche quelle di Pomigliano e, più in generale, la situazione del Gruppo, a partire dalle pessime relazioni che l’Azienda ha stabilito con i sindacati.”

“La Fiat si comporta con noi come una multinazionale americana che ci comunica decisioni già assunte. A ciò si aggiunga che l’Azienda non ha fin qui tirato fuori di suo un solo euro per sostenere i redditi dei lavoratori falcidiati da periodi sempre più lunghi di ricorso alla Cassa integrazione. Come non bastasse, la Fiat si è comportata in modo sprezzante rispetto alla questione dei 36 lavoratori a tempo determinato non confermati presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, disertando una convocazione del Prefetto di Napoli per un incontro con Istituzioni locali e sindacati.”

“Nell’ultimo incontro con il Governo, il 22 dicembre 2009, la Fiat ha istituito una comparazione non seria e inaccettabile tra le auto prodotte da alcuni dei principali stabilimenti esteri, come quelli di Betim e di Tychi e quelli italiani. E’ infatti del tutto ovvio che se in Italia viene fatto largo uso della Cassa integrazione, mentre in Brasile e Polonia vengono imposti straordinari e lavoro festivo, in questi due paesi saranno prodotte più auto che in Italia.”

“Va invece ribadito che l’Italia è un paese importatore netto di autovetture e che le misure prese per la rottamazione, relative ai veicoli di cilindrata inferiore, sostengono solo in parte la produzione effettuata negli stabilimenti italiani, mentre favoriscono una più ampia domanda per i modelli fabbricati in Polonia. In conclusione, in Italia non esiste una situazione di sovracapacità produttiva.”

“E’ quindi del tutto evidente che non si può pensare di chiudere nessuno stabilimento nel nostro Paese. Ed è appena il caso di ricordare che, nel giugno dell’anno scorso, a Palazzo Chigi, lo stesso Marchionne si era impegnato in tal senso. Per noi, lo stabilimento di Termini Imerese deve continuare a produrre autovetture. E’ la Fiat che deve farlo. In caso contrario, siano la Fiat e il Governo a formulare una proposta alternativa. Ma sia chiaro che questa proposta non può riguardare l’apertura di qualche centro commerciale. Sempre di produzione deve trattarsi e, in particolare, di produzione di auto.”


Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 14 gennaio 2010