COMUNICATO STAMPA
Alcoa. Fim, Fiom, Uilm: “Difendiamo il nostro lavoro e una attività strategica per il Paese: no alla fermata della produzione”
Le Segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso in serata il seguente comunicato.
Nell’incontro di oggi tra il coordinamento sindacale Fim, Fiom, Uilm, le Rsu e la Direzione Alcoa Trasformazioni Srl, l’Azienda ha annunciato che se non verrà trovata una rapida soluzione all’annosa questione dell’approvvigionamento energetico e delle tariffe elettriche speciali, procederà alla sospensione della produzione, nei due siti di Porto Vesme e Fusina a partire dal 17 novembre prossimo.
Risulta evidente come per le particolari caratteristiche della produzione di alluminio primario, una fermata della produzione con lo spegnimento delle celle porterebbe inevitabilmente a non riavviare più quegli impianti, visti i costi ingenti che sarebbero necessari.
Quindi questa ipotesi, che porterebbe alla perdita di posti di lavoro in territori già segnati da crisi (stiamo parlando nei due siti di più di mille lavoratori diretti e più di 1.500 tra appalti e indotto) significherebbe la totale cessazione della produzione di alluminio primario in Italia. Infatti tra i produttori è rimasta solo la multinazionale Alcoa.
Queste eventualità vengono respinte nella maniera più ferma dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, con l’immediata dichiarazione dello stato di mobilitazione.
Immediatamente saranno convocate le assemblee dei lavoratori per dare a tutti le opportune informazioni e mettere a punto le iniziative di sostegno necessarie, che si svilupperanno con presidi, volantinaggi, richieste di coinvolgimento e di incontri alle Amministrazioni locali e regionali, ai Sindaci, ai Presidenti e ai Prefetti, anche per sollecitare un incontro nazionale con il Governo nelle persone del Ministro dello Sviluppo Economico e della Presidenza del Consiglio.
Il Governo deve intervenire immediatamente su una vicenda di interesse nazionale, a partire dall’indagine della commissione europea sulla legittimità della tariffa speciale prevista dalla legge italiana n.80/2005.
L’esecutivo deve intervenire inoltre per la concreta applicazione della legge 99/2009 (relativa alle questioni energetiche) anche con i necessari decreti applicativi, per agevolare la definizione di contratti di fornitura di energia elettrica comparabili con le condizioni medie che valgono a livello europeo.
La nostra lotta è quindi emblematica sia per salvaguardare i nostri posti di lavoro che una parte importante e strategica della struttura industriale del nostro Paese.
Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm
Roma, 29 ottobre 2009