COMUNICATO STAMPA

 

Contratto metalmeccanici/2. Rinaldini (Fiom): “A Federmeccanica, Fim e Uilm diciamo: fermatevi”. Chiesta la sospensione della trattativa separata e l’effettuazione di un referendum sulle due piattaforme presentate alle imprese

 

“Forse qualcuno si è illuso di poter utilizzare la crisi per definire un accordo separato che ha la pretesa di regolamentare, per oggi e per il futuro, quello che si può o non si può fare rinnovando il Contratto nazionale e gli accordi aziendali. Il rischio è che nei prossimi giorni venga fatto non solo un contratto separato, come già ne abbiamo visti in passato, ma un contratto che annulla per il futuro l’autonomia rivendicativa dei metalmeccanici.” Lo ha detto, Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, concludendo a Milano la manifestazione cui hanno partecipato 100mila persone.

“A Federmeccanica, quando ha dichiarato non negoziabile la nostra piattaforma - ha proseguito Rinaldini - abbiamo presentato una proposta ragionevole: sospendere per 2 anni l’applicazione dell’accordo separato sul sistema contrattuale e individuare una soluzione transitoria salariale di qui a fine 2011. Oltre a ciò, abbiamo chiesto il blocco dei licenziamenti e abbiamo proposto alle imprese di rivolgere congiuntamente al Governo la richiesta di un'estensione degli ammortizzatori sociali. Le imprese ci hanno risposto che non accettano nessun blocco dei licenziamenti e che avevano deciso di proseguire il negoziato solo con Fim e Uilm.”

“Noi continueremo a perseguire l’obiettivo del blocco dei licenziamenti - ha affermato Rinaldini - perché giudichiamo clamorosi proprio i licenziamenti e non le proteste con cui i lavoratori intendono bloccarli. Quaranta anni fa, con l’autunno caldo del 1969, abbiamo conquistato il più importante Contratto nazionale della nostra storia. Adesso le imprese vogliono farci tornare indietro. Ma la Fiom è come un argine, è un punto di aggregazione della protesta. Se pensavano di vederci più deboli a causa della crisi, li avvertiamo che le cose non stanno così. Per questo, a Federmeccanica, Fim e Uilm diciamo: fermatevi. A Federmeccanica, proponiamo di sospendere una trattativa che prescinde dalla nostra piattaforma. A Fim e Uilm, proponiamo un referendum vincolante sulle due piattaforme. Si tratta di una proposta di democrazia, perché per noi il voto dei lavoratori è l’ unico vincolo.”

“Il fatto - ha spiegato Rinaldini - è che oggi in questo Paese c’è chi cerca di attuare un progetto autoritario che parte dal livello sociale e arriva alla questione costituzionale. Tale progetto vuole anche sottrarre ai lavoratori la possibilità di esprimersi sulle piattaforme e sugli accordi che li riguardano. Per questo chiederemo un incontro a tutte le forze politiche. Ciò che vogliamo sapere non è se siano d’accordo con la nostra piattaforma, ma se esiste un diritto democratico dei lavoratori di votare su piattaforme e accordi. Diritto che, secondo noi, va sancito da una legge specifica.”

“La mobilitazione di oggi - ha concluso Rinaldini - non costituisce un’iniziativa “una tantum”. Si sappia che se venisse firmato un accordo separato che dovesse portare dentro il nostro contratto le nuove regole previste dagli accordi del 22 gennaio e del 15 aprile, tale accordo per noi non sarà valido in alcun modo.”

Alla manifestazione, che è partita da Porta Venezia e si è conclusa a Piazza del Duomo, hanno partecipato, oltre al segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso, e alla segretaria generale della Filtea-Cgil, Valeria Fedeli, anche i leader di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, e dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, il Senatore Paolo Nerozzi, del Partito Democratico, e una delegazione di Sinistra e Liberà. Prima del comizio di Rinaldini, è intervenuto telefonicamente, in segno di solidarietà con le ragioni della manifestazione, il fondatore di Emergency, Gino Strada.

(Corrispondenza da Milano di Giorgia Fattinnanzi)


Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 9 ottobre 2009