COMUNICATO STAMPA
Installazioni Telefoniche. Fim, Fiom, Uilm: “L’assemblea nazionale conferma la mobilitazione del settore, in attesa della convocazione di un tavolo ministeriale”
Le Segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso un documento di cui riportiamo ampi stralci.
“Dare continuità alla mobilitazione del settore delle TLC, coinvolgere le istituzioni, per contrastare la nuova politica che la Telecom intende attuare, con il ricorso a gare aperte al massimo ribasso, aggravando ulteriormente la lunga crisi che coinvolge il settore.”
“E’ quanto deciso dall’Assemblea nazionale di Fim, Fiom e Uilm dei lavoratori delle installazioni telefoniche, che si è riunita a Roma, in rappresentanza di oltre 20 mila lavoratori addetti allo sviluppo e manutenzione della rete telefonica. La crisi del settore non è legata a una mancanza di attività, ma all’indiscriminato taglio dei prezzi sul valore commesse. Le difficoltà nascono dalle scelte strategiche sbagliate effettuate dalla fine degli anni ’90 dai vari Governi: dalla privatizzazione della rete telefonica, all’abbandono del controllo del suo sviluppo tecnologico. Il Paese, da una posizione tecnologica all’avanguardia oggi ha perso terreno: gli investimenti che dovevano essere garantiti dal principale gestore non sono mai stati attuati. Piuttosto, Telecom ha puntato su una politica di ritorno a breve dei capitali investiti da parte dei vari azionisti. In più si è registrata una gestione tutt’altro che limpida del patrimonio ereditato dalla società. E’ necessario che il Governo investa ora per lo sviluppo della nuova rete in fibra ottica. I costanti tagli e la pressione sui prezzi dell’attività assegnate in appalto da Telecom, hanno spinto le imprese appaltanti a ricercare margini di guadagno sia attraverso tagli significativi del personale, sia con il subappalto delle attività. Si sono sviluppati, in quest’ambiente, gravi ed estesi fenomeni d’illegalità, quali il lavoro nero, oltre che a una preoccupante caduta dell’affidabilità dei lavori eseguiti. È pertanto necessario dare continuità alla mobilitazione di tutti i lavoratori del settore con l’obiettivo di coinvolgere nella vertenza, oltre alle confederazioni, anche i gestori delle reti telefoniche, il Governo, i Ministeri interessati, le Istituzioni locali e ulteriori soggetti politici.”
“La vertenza si pone i seguenti obiettivi: la convocazione di un tavolo ministeriale con tutti i soggetti interessati al settore; aprire un confronto con l’Autorità per le garanzie delle comunicazioni (Agicom), coinvolgendo anche le organizzazioni dei consumatori; la rapida spendibilità degli impegni più volte ribaditi dal Governo sulla rete di nuova generazione, da mantenere sotto il controllo pubblico; valutazione degli interventi necessari per ridare funzionalità ed efficienza alla rete tradizionale; la sospensione delle gare al massimo ribasso e la definizione di regole più stringenti utili a valorizzare i contratti d’appalto, dai costi sulla sicurezza e dei diritti contrattuali, della strutturalità delle imprese, estendendo la responsabilità, su inadempimenti e violazioni, a tutti i vari livelli della filiera d’appalto; introduzione della clausola sociale a tutela dell’occupazione quale garanzia per i lavoratori in caso di cambio appalto; sospensione di tutti i licenziamenti, in attesa della spendibilità e rilancio degli investimenti pubblici sulla rete.”
“Fim, Fiom, Uilm nazionali nel ribadire l’urgenza dell’apertura del tavolo sul settore delle Installazioni telefoniche, presso il ministero dello Sviluppo Economico, confermano lo stato di agitazione a sostegno della vertenza attuando tutte le forme di lotta, azioni dimostrative e di protesta mirate, anche radicali, utili ad alzare l’attenzione generale sulla vertenza del settore.”
Uffici Stampa Fim, Fiom, UilmRoma, 24 settembre 2009