COMUNICATO STAMPA

 

Bosch Italia. Durante e Stefanelli (Fiom): “Fim e Uilm firmano la procedura di mobilità per 200 addetti del sito di Bari in assenza di un piano industriale relativo al futuro del Gruppo”

 

Fausto Durante, segretario nazionale Fiom-Cgil responsabile per il settore Automotive, e Donato Stefanelli, segretario generale Fiom-Cgil di Bari, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Si è consumato ieri, alla Confindustria di Bari, un grave atto di rottura da parte di Fim e Uilm che hanno firmato la procedura di mobilità avviata dalla Bosch per il suo stabilimento barese. Tale procedura porterà al ridimensionamento del sito coinvolgendo ben 200 addetti rispetto agli attuali 2.200 dipendenti.”

“A nulla sono valse le osservazioni e le richieste della Fiom per richiedere, in contropartita, un Piano industriale per scongiurare che il destino riservato a questi 200 lavoratori tocchi, successivamente, anche ad altri. Infatti, per dichiarazione delle medesima Bosch, sono in predicato altri 500 esuberi, mentre lo stabilimento viene scientemente svuotato delle produzioni relative ai sistemi frenanti.”

“La Fiom ha proposto che la discussione venisse aggiornata per tutti gli approfondimenti necessari, anche alla luce della convocazione di un incontro promosso dal ministero dello Sviluppo economico, che si terrà a metà settembre, per esaminare le situazioni dei siti Bosch in Italia. Fim e Uilm hanno però impedito ogni ulteriore discussione. Mai era accaduto che una procedura di mobilità, peraltro relativa a un sito produttivo così importante, venisse pervicacemente liquidata, con tanta fretta, nel primo incontro di consultazione sindacale.”

“La Bosch di Bari vive la sua crisi più grave, è priva di prospettive industriali e sottoposta a una vera e propria delocalizzazione. Quel che è accaduto ieri - in complicità fra Fim, Uilm e Direzione Bosch - rischia di sancirne il declino. Ai lavoratori rivolgiamo un appello alla mobilitazione per salvare l’occupazione. Le Istituzioni locali e nazionali facciano la loro parte.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


 

Roma, 31 luglio 2009