COMUNICATO STAMPA

Morti sul lavoro. Cremaschi (Fiom): “A Cagliari emergono gravissime responsabilità della Saras. Chiediamo alla Magistratura sarda di risalire fino ai massimi livelli, come a Torino”

 

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“I sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm di Cagliari e della Sardegna hanno deciso 4 ore di sciopero regionale dei metalmeccanici in concomitanza con i funerali delle vittime della strage verificatasi alla Saras di Sarroch, e lo sciopero continuato dei lavoratori della raffineria fino a lunedì1° giugno.”

“Dagli incontri che abbiamo avuto alla Saras con i lavoratori degli appalti, dalle assemblee, dalle riunioni sindacali unitarie, è emersa una gravissima responsabilità della Saras su quanto è avvenuto.”

“La raffineria ha deciso di realizzare un programma di manutenzione, che normalmente richiede diversi mesi di lavoro, in soli 45 giorni. Questo ha comportato un aggravio senza precedenti delle condizioni dei lavoratori in appalto, un incremento del lavoro precario, la ridefinizione in senso peggiorativo della catena degli appalti e dei subappalti. Si è così creato un clima di gravissima insicurezza che ha portato alla strage. Chiediamo che la Magistratura accerti tutte le responsabilità nella catena degli appalti fino ai massimi livelli della Saras, utilizzando la stessa impostazione della magistratura di Torino.”

“A tal fine, la Fiom si costituirà parte civile nel procedimento penale. Le decisioni di lotta assunte dai lavoratori e da Fim, Fiom, Uilm territoriali e regionali, con lo sciopero regionale dei metalmeccanici e con la fermata fino a lunedì 1° giugno di tutto il sito e con il blocco totale dello straordinario, hanno il nostro pieno sostegno.”

“L’ennesima strage sul lavoro è la dimostrazione che tutti gli ottimismi messi in circolazione, i conseguenti cali di attenzione, le deregolamentazioni che si stanno attuando o si vogliono attuare, possono aggravare una situazione già drammatica, ove la crisi e la precarietà diventano un altro fattore di rischio per la salute e per la vita dei lavoratori.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 27 maggio 2009