COMUNICATO STAMPA

 

Fincantieri/3. Cremaschi (Fiom): “Con lo sciopero di oggi, i lavoratori del Gruppo hanno votato sull’accordo separato del 1° aprile bocciandolo sonoramente.” La vertenza rimane aperta

 

Trieste. “Che cosa ci dice il fatto che oggi gli 8 cantieri navali e gli altri stabilimenti che compongono il gruppo Fincantieri siano praticamente fermi? Che cosa ci dice il fatto che i lavoratori di Fincantieri abbiano deciso di scioperare in massa?” Se lo è chiesto Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom responsabile per le costruzioni navali concludendo oggi, a Trieste, la manifestazione nazionale organizzata dalla Federazione dei metalmeccanici Cgil.

“Otto ore di sciopero pesano non poco sul salario mensile di un lavoratore. Questo è vero sempre - ha proseguito Cremaschi - ma è ancor più vero in una fase di crisi come quella che stiamo vivendo. Scioperare significa quindi fare una scelta. E con questa scelta i lavoratori di Fincantieri hanno votato nel modo per loro più costoso, nell’unico modo che è stato reso loro possibile, sull’accordo separato del 1° aprile. Lo hanno fatto, come ho già detto, in massa, partecipando allo sciopero con adesioni superiori al 90% degli addetti, e lo hanno fatto bocciando sonoramente l’accordo.”

“La Fincantieri - ha proseguito Cremaschi - ha montato contro di noi una vera e propria campagna di stampa dicendo che la Fiom usa la vertenza di Gruppo per fare politica. Ma se i dirigenti Fincantieri dicono questo, lo dicono parlando allo specchio. Perché se c’è qualcuno che usa la vertenza per fare politica questi sono proprio loro. Loro che attaccano per primi la Fiom. Loro che vogliono imporre ai lavoratori un accordo che promette uno scambio del tutto immaginario tra una produttività che dovrebbe miracolosamente salire del 20% e un salario aziendale che non arriverà mai. Loro che vogliono conquistarsi il titolo di primi della classe in una campagna antisindacale che ha evidenti motivazioni politiche.”

“La Fiom - ha affermato Cremaschi - fa invece il suo dovere: porta avanti un’azione sindacale per migliorare le condizioni di lavoro e le condizioni retributive dei lavoratori in un’Azienda che possa, a sua volta, considerare funzionare meglio.”

“La Fincantieri - ha sottolineato Cremaschi - dovrebbe spendere meno energie per cercare il consenso dei giornali e occuparsi di più dei rapporti con i propri clienti, di un’organizzazione efficace del lavoro e degli investimenti necessari per assicurare ai cantieri un adeguato livello di innovazione.”

“Ho detto - ha scandito Cremaschi - che la Fincantieri conduce una campagna antisindacale nei nostri confronti. Non è un’affermazione fatta a caso. In queste settimane, la Fincantieri è già stata condannata due volte per attività antisindacale, prima dai Giudici di Venezia e poi da quelli di Ancona. Ebbene, voglio annunciare oggi qui che la settimana prossima denunceremo una terza volta Fincantieri per attività antisindacale. E facendo questo ci riferiremo, in particolare, al contrasto evidente che c’è tra quanto sancito dal Contratto dei metalmeccanici rinnovato il 20 gennaio dell’anno scorso e il comportamento di Fincantieri in questa vertenza. Infatti, il Contratto stabilisce che i programmi produttivi che servono per il calcolo del Premio di risultato devono essere ‘concordati’. Ma i programmi previsti per questo accordo separato non possono essere concordati per tre motivi: primo, non hanno avuto il consenso del sindacato maggiormente rappresentativo, e cioè la Fiom-Cgil. Secondo, non sono stati validati dal voto referendario dei lavoratori dal momento che nessun referendum è stato indetto. Terzo: la maggioranza assoluta delle Rsu ha sottoscritto un testo in cui dichiara che non approva l’accordo del 1° aprile.”

“L’accordo separato - ha concluso Cremaschi - và cambiato con il consenso dei sindacati e dei lavoratori. Sappia la Fincantieri che la vertenza rimane aperta e che quando facciamo questa semplice affermazione la facciamo sul serio.”

(Dall’inviato Fernando Liuzzi.)

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


 

Roma, 22 maggio 2009