COMUNICATO STAMPA |
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Tsf. Fim, Fiom, Uilm: “Ferrovie non venda la sua quota azionaria”. Chiesto al Governo di organizzare un incontro per salvaguardare integrità e prospettive dell’Azienda
Si è svolta oggi a Roma, presso l’Auditorium di via Rieti, un’iniziativa – promossa dai sindacati nazionali dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e dalle Rsu Fim, Fiom e Uilm e Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil – in relazione alle prospettive della Tele Sistemi Ferroviari, impresa attiva nel campo dell’informatica per il trasporto ferroviario. Scopo dell’iniziativa, quello di rendere pubblica la posizione dei sindacati che chiedono a Ferrovie “di recedere dalla volontà di vendita del 39% delle azioni di Tsf e di confermare, in tempi rapidi, un’impostazione della gara per i servizi informatici di Ferrovie che sia analoga a quella già adottata nel 2007, inserendo le clausole di tutela sociale”. I sindacati chiedono anche “al ministero del Tesoro e al ministero dello Sviluppo economico di organizzare urgentemente un incontro tra le parti interessate a Tsf”. Le organizzazioni dei lavoratori si propongono di raggiungere quattro obiettivi. Primo: “la rapidità e la correttezza procedurale della nuova gara”. Secondo: “l’integrità dell’azienda Tsf, evitando ogni ipotesi di frazionamento della gara stessa e i conseguenti rischi di un cosiddetto spezzatino industriale”. Terzo: “la salvaguardia occupazionale dell’intero bacino di lavoratrici e lavoratori che operano per Ferrovie nell’ambito delle attività oggetto di gara”. Quarto: “il mantenimento di tutti gli attuali siti produttivi e assetti tecnologici, evitando qualsiasi tipo di esternalizzazione o terziarizzazione”. Infine, i sindacati hanno chiesto “a tutte le Istituzioni locali interessate (in primo luogo Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma) di attivarsi per favorire tale incontro in un’idonea sede istituzionale”. Al riguardo, l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi, presente all’iniziativa, si è impegnata a convocare nei prossimi giorni un tavolo di confronto interistituzionale presso la Regione. L’azienda Tsf, informano i sindacati, “è in stato di agitazione a sostegno delle proprie richieste”. Tsf, che, secondo le organizzazioni sindacali, costituisce “una realtà industriale sana, unica nel settore in Italia e ricca di professionalità”, dà lavoro a circa 1.500 persone tra dipendenti diretti e dell’indotto.
Roma, 18 marzo 2009 |