COMUNICATO STAMPA

 

Fincantieri (Fiom): “L’Azienda non può scaricare sui diritti e sul salario dei lavoratori le proprie inefficienze gestionali.” Altre tre ore di sciopero entro marzo

 

Il Coordinamento nazionale Fiom-Cgil del gruppo Fincantieri ha diffuso oggi una nota relativa agli incontri tra Azienda e Sindacati svoltisi a Roma, nelle giornate del 9 e del 10 marzo, nell’ambito della vertenza per il rinnovo dell’accordo di Gruppo. Di tale nota riportiamo qui di seguito ampi stralci.

 

“Nell’incontro del 9 e 10 marzo la Fincantieri ha consegnato alla delegazione sindacale un testo per l’ipotesi di accordo. Mentre Fim e Uilm hanno valutato il documento come una base utile per una stretta conclusiva del negoziato, la Fiom lo ha giudicato inaccettabile. L’Azienda, infatti, ha riproposto lo stesso schema che è rimasto invariato dall’inizio della vertenza nel settembre 2008, senza tener conto delle richieste e delle osservazioni che la Fiom ha ripetutamente avanzato nei precedenti incontri.”

La nota stigmatizza poi la “pretesa aziendale di manomettere il premio di programma” che, “rimettendo a rischio quote salariali conquistate dai lavoratori nell’arco di 12 anni e di 3 accordi di Gruppo, dimostra che Fincantieri vuole peggiorare la situazione esistente per creare ulteriore incertezza”. Per la Fiom, Fincantieri non solo non vuole “concedere nuovi aumenti”, ma “punta a ridurre il salario” definito “con gli accordi precedenti”.

“Alla stessa stregua del salario - prosegue la nota - l’Azienda vuole mano libera nella gestione della crisi e della riorganizzazione del modello produttivo, di cui pure riconosce la necessità.”

“Per quanto riguarda il modello produttivo - afferma ancora la nota - l’Azienda ribadisce la sua intenzione di proseguire nell’esternalizzazione di attività a minor valore aggiunto (scafo e allestimento), mentre non prevede alcun sostanziale intervento sul sistema degli appalti. L’Azienda riconosce la necessità di un processo di riorganizzazione negli acquisti, nell’ingegneria e nella produzione, che dovrebbe contribuire al recupero di efficienza, ma rifiuta di definirne gli obiettivi ed i tempi, con la conclusione che l’effettivo recupero di produttività rischia di essere tutto scaricato sulle spalle dei lavoratori. Le risposte sul delicatissimo tema della sicurezza sono ancora parziali ed insufficienti. Il piano di investimenti di tutto il Gruppo viene fortemente ridimensionato, mentre gli investimenti in innovazione e ricerca non vengono neppure citati.”

“All’inizio della vertenza - ricorda la nota - la Fiom ha presentato una piattaforma che ha raccolto il consenso della maggioranza assoluta dei lavoratori del Gruppo. Noi siamo disposti, come abbiamo dichiarato all’Azienda, a trattare tenendo conto della situazione di crisi e delle conseguenze che essa provoca. Ciò che non siamo assolutamente disposti a fare é cancellare le nostre richieste e subire le imposizioni dell’Azienda. La Fiom quindi chiede: precise ed effettive garanzie sull’occupazione; un risultato salariale certo; un effettivo controllo ed una maggiore regolamentazione degli appalti; risultati concreti sulla sicurezza del lavoro.”

“Per queste ragioni - conclude la nota - il Coordinamento Fiom ha giudicato il documento presentato da Fincantieri non accettabile come base per una positiva conclusione della vertenza ed ha chiesto all’Azienda di modificare le sue posizioni. Il Coordinamento nazionale Fiom del Gruppo decide di convocare assemblee in tutti i siti per informare le lavoratrici ed i lavoratori e per discutere le iniziative necessarie. La Fiom propone che le assemblee si svolgano con tutte le organizzazioni in modo che i lavoratori possano conoscere e valutare tutto.”

Per spingere l’Azienda a “cambiare le sue posizioni”, la Fiom proclama quindi 3 ore di sciopero in tutto il Gruppo Fincantieri da effettuarsi entro il prossimo incontro di trattativa previsto per le giornate del 24 e 25 marzo.


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 11 marzo 2009