COMUNICATO STAMPA

 

Fiat/2.  Rinaldini (Fiom): “Oggi, a Pomigliano, c’è stata una manifestazione di popolo. Nessuno stabilimento del Gruppo deve essere chiuso. Uniti verso i nostri obiettivi”


 

“Questa non è solo una grande manifestazione sindacale: è una manifestazione di popolo, la manifestazione di un’intera comunità.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, concludendo, a Piazza Primavera, la manifestazione indetta per oggi a Pomigliano d’Arco dai sindacati dei metalmeccanici - Fim, Fiom, Uilm, Fismic - a difesa del locale stabilimento della Fiat Auto.

“Cosa dice questa manifestazione”, si è chiesto Rinaldini. “Io credo che dica due cose. Primo. Che se qualcuno pensa che sia possibile chiudere lo stabilimento Fiat di Pomigliano o, comunque, ridurre l’occupazione in questo stabilimento, se lo tolga dalla testa, perché una simile ipotesi non è praticabile.”

“Secondo. La nostra forza - ha scandito Rinaldini - è l’unità dei lavoratori di Pomigliano e di tutto il gruppo Fiat. Deve essere chiaro che, allo stato delle cose, nessuno può dire con certezza che la Fiat sopravviverà come gruppo a questa crisi. Basti pensare che General Motors, che fino a ieri era il più grande gruppo automobilistico statunitense, è oggi sull’orlo della bancarotta e ha annunciato la chiusura di 17 stabilimenti nel mondo. E allora noi diciamo che in Italia non deve essere chiuso nessuno stabilimento Fiat e che i lavoratori non devono consentire a nessuno di metterli gli uni contro gli altri, di mettere uno stabilimento contro un altro stabilimento.”

“Tutti insieme - ha proseguito Rinaldini - dobbiamo darci tre obiettivi. Il primo è relativo agli ammortizzatori sociali. Con 700-750 euro al mese derivanti dalla Cassa integrazione, migliaia di lavoratori e migliaia di famiglie non arrivano alla fine del mese. Bisogna quindi tornare a rialzare le erogazioni della Cassa integrazione fino all’80% della retribuzione. Inoltre, sono necessarie un’estensione della Cassa integrazione anche a figure che oggi non sono protette da questo strumento e una proroga dei limiti temporali della sua utilizzabilità. E a chi ci chiede dove siano le risorse per realizzare queste nostre rivendicazioni, noi diciamo due cose e cioè, innanzitutto, che la Cassa integrazione è un’amministrazione in attivo e poi che i soldi, perciò che andasse oltre i limiti della stessa Cassa integrazione, vanno presi là dove sono e, quindi, tassando in modo maggiore i redditi più alti.”

“Il secondo obiettivo – ha detto ancora Rinaldini – è che adesso, in questa crisi, anche la proprietà della Fiat deve fare fino in fondo la sua parte e quindi deve investire più soldi nel Gruppo.”

“Il terzo obiettivo – ha affermato Rinaldini – è un negoziato vero. Noi vogliamo, cioè, un negoziato con l’Azienda e col Governo. In questo negoziato, la Fiat deve dirci quali sono le missioni produttive dei singoli stabilimenti, a partire da quello di Pomigliano. Il Governo, da parte sua deve innanzitutto convocare un incontro. Mi risulta che il Ministro Scajola ha affermato, nel corso di una trasmissione televisiva, che intende convocare un incontro con i sindacati entro il 10 marzo. A noi ancora non ha fatto sapere niente. E allora io dico che se non vengono date risposte soddisfacenti alle nostre domande, come sindacati metalmeccanici la nostra prossima iniziativa sarà quella di fare una manifestazione nazionale del Gruppo Fiat. Una manifestazione che sia l’espressione della nostra unità.”


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 

Pomigliano d’Arco, 27 febbraio 2009