(“Rassegna sindacale”, a. 53°, n. 26, 2-8 luglio 2009, pag. 2 / settegiorni)

 

CONTRATTI/METALMECCANICI

Piattaforma unitaria della Fiom

L’assemblea del sindacato metalmeccanici approva la proposta condivisa

di Fernando Liuzzi


Via di Torre Rossa, a Roma, è una stradina di mezza campagna che si inerpica nella zona collinosa che circonda l’inizio dell’Aurelia Antica. E qui c’è il Torre Rossa Park Hotel: una new entry nell’elenco delle locations che hanno ospitato gli appuntamenti più significativi della storia pluridecennale del Contratto dei metalmeccanici. Ma anche un nome che si è subito conquistato un posto di rilievo in questo stesso elenco. Non fosse che per un motivo. Nell’autunno del 2002, a pochi chilometri da qui, all’Hotel Ergife, l’Assemblea nazionale della Fiom votò su due proposte alternative rispetto alla struttura della rivendicazione salariale per il rinnovo del biennio economico 2003-2004. Martedì 30 giugno, invece, la Segreteria nazionale della Fiom è riuscita a presentarsi davanti ai 543 membri dell’Assemblea con una proposta unitaria. L’esperienza insegna qualcosa.

C’e invece un tratto comune tra la riunione di 7 anni fa e quella di oggi: in entrambi i casi la Fiom si è riunita da sola, dopo la decisione, assunta da Fim e Uilm, di presentare a Federmeccanica - l’organizzazione delle imprese metalmeccaniche aderenti a Confindustria -, una piattaforma separata. Ma se restiamo su questo paragone quasi storico come strumento per capire il presente, tra l’Assemblea dell’Ergife e quella del Torre Rossa ci sono altre due differenze che vanno poste in luce.

Prima differenza: nel 2002, sia la Fim che la Uilm elaborarono una propria piattaforma separata, dando per scontato che, dopo il traumatico accordo separato del giugno 2001, non avrebbero raggiunto con la Fiom un’intesa unitaria sulla nuova piattaforma. Adesso, invece, Fim e Uilm marciano all’unisono fin dall’inizio varando, per la prima volta nella contrastata storia contrattuale della maggiore categoria dell’industria, una piattaforma a due. L’esistenza di tre piattaforme consentì a Fim, Fiom e Uilm, all’inizio di quella vertenza, di sedersi allo stesso tavolo, assieme a Federmeccanica. Anche se poi alla fine, e cioè nel marzo del 2003, Fim e Uilm firmarono un nuovo accordo separato. Ma quello fu un esito non del tutto inevitabile. Adesso, invece, che Fim e Uilm affrontano la trattativa con un’inedita piattaforma una e bina, la vicenda del rinnovo parte da subito sotto un segno negativo. Nel senso che la partenza sembra prefigurare in qualche modo la stazione d’arrivo.

Seconda differenza: l’assemblea dell’Ergife si svolse in un quadro dominato dalle regole fissate dall’accordo triangolare del 23 luglio 1993. Adesso, invece, in applicazione delle nuove regole definite separatamente da Confindustria con Cisl e Uil il 22 gennaio e il 15 aprile 2009, Fim e Uilm si sono affrettate a disdettare un Contratto che ha poco più di un anno di vita, essendo stato firmato il 20 gennaio 2008.

Tutto deciso, dunque? Forse no. Perché, come ha detto ai delegati Fiom il segretario generale, Gianni Rinaldini, Federmeccanica, Fim e Uilm hanno fatto i conti senza l’oste. E l’oste, in questo caso, sono centinaia di migliaia di metalmeccanici.