COMUNICATO STAMPA |
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Sciopero/1. Rinaldini (Fiom): “Governo e Confindustria devono cambiare politica economica e politica contrattuale. Altrimenti saranno necessarie altre forme di mobilitazione”
“Quello che abbiamo visto fin qui, in questi mesi, è solo l’inizio di una crisi economica che attraverserà l’intero 2009.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, Segretario generale della Fiom-Cgil, intervenendo, a Napoli, nel comizio che ha concluso la manifestazione svoltasi nel capoluogo campano in occasione dello sciopero generale di otto ore per turno proclamate, per oggi, dalla Cgil. “Le aziende chiudono – ha proseguito Rinaldini – e presto ci troveremo di fronte ad una situazione di Cassa integrazione di massa. Sarà un vero e proprio dramma sociale di difficile gestione per tutti.” “Il Governo però - ha scandito Rinaldini - non sembra consapevole della situazione e ha messo in campo misure assolutamente inadeguate all’emergenza sociale che ci attende. In questo stesso quadro, la Confindustria e le altre Associazioni padronali reagiscono alla crisi colpendo le condizioni dei lavoratori.” “Questo sciopero generale – ha quindi affermato Rinaldini – non è un punto di arrivo conclusivo della mobilitazione di questi mesi. Qualora Governo e Confindustria non accogliessero le richieste di mutamento della politica economica e della politica contrattuale che stanno alla base di questo sciopero, saranno necessarie ulteriori forme di mobilitazione. In particolare, per quanto riguarda la Fiom, abbiamo il vincolo della decisione, assunta dall’Assemblea nazionale del 31 ottobre scorso, di promuovere la manifestazione nazionale dei metalmeccanici, a Roma, entro il mese di febbraio 2009.” “A questo proposito – ha poi sottolineato Rinaldini – a chi dice che la Cgil è isolata perché ha proclamato lo sciopero di oggi da sola, rispondiamo, forti anche del successo di questa grande iniziativa di lotta, che un sindacato si sente isolato solo quando non ha un rapporto solido con i lavoratori che vuole rappresentare.” “A fronte della divisione sindacale che è tornata a prodursi in queste settimane – ha concluso quindi Rinaldini – torno a ribadire che è necessario definire, anche attraverso atti legislativi, regole vincolanti per tutti. Piattaforme e accordi devono essere validati dal voto delle lavoratrici e dei lavoratori che sono ad essi direttamente interessati.”
Roma, 12 dicembre 2008 |