COMUNICATO STAMPA

 

Fincantieri. Cremaschi (Fiom): “A Monfalcone, l’ennesimo morto sul lavoro. Tutto il nostro sostegno alla mobilitazione in corso.” Bloccato il cantiere, scioperi nel Gruppo

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile per la Salute e sicurezza, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“Ancora una volta, al di là delle dichiarazioni, degli impegni, dei programmi, si muore di lavoro. Nello stabilimento di Fincantieri a Monfalcone è morto, vittima di un incidente terribile, un operaio di 43 anni, ai suoi familiari e ai suoi compagni di lavoro va tutta la solidarietà e il dolore della Fiom.”

“Tutti gli stabilimenti della Fincantieri sono in sciopero per protestare contro l’ennesimo morto sul lavoro. A Monfalcone lo stabilimento è fermo e i lavoratori sono scesi in corteo per la città. La Fiom sostiene tutte le mobilitazioni in corso, mentre assieme a Fim e Uilm ha proclamato 2 ore di sciopero in tutto il gruppo per la giornata di venerdì 17 ottobre.”

“La Fiom come in altre situazioni si costituirà parte civile contro Fincantieri per chiedere che siano accertate e punite severamente tutte le responsabilità. E’, infatti, evidente che siamo di fronte ad un sistema lavorativo che, al di là degli impegni formali, non prevede o trascura la sicurezza.”

“Negli ultimi giorni, nell’industria metalmeccanica, c’è stata una tragica ripresa degli infortuni mortali. E’ il segno questo che tutte le dichiarazioni ottimistiche, ultima quella dell’Inail, che sono state fatte in questi giorni sono sbagliate e fuorvianti, in quanto fanno abbassare la guardia rispetto ad una situazione che resta invece di gravità eccezionale.”

“Non ha senso misurare in termini statistici il calo di qualche unità nei morti sul lavoro quando il rischio complessivo sulla sicurezza resta altissimo.”

“Per questo la Fiom conferma tutte le decisioni di lotta già assunte per fronteggiare gli infortuni mortali: lo sciopero immediato nello stabilimento interessato, iniziative di solidarietà nel territorio e a livello nazionale, la costituzione di parte civile contro l’impresa responsabile dell’organizzazione del lavoro ove si è verificato l’incidente.”

“Chiediamo che l’opinione pubblica e le istituzioni siano vigili nei confronti di quanto sta avvenendo nei luoghi di lavoro anche perché con la crisi in arrivo possono ulteriormente crescere i rischi di degrado delle condizioni di sicurezza per chi lavora.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 16 ottobre 2008