COMUNICATO STAMPA

 

Metalmeccanici. “Il lavoro precario colpisce tutti”/2. Gli interventi di Samyn (Fem) e Malentacchi (Fism) concludono l’Assemblea di Sesto San Giovanni

 

“La Fem, Federazione Europea metalmeccanici, ha dedicato grande attenzione al tema del lavoro precario. Un lavoro segnato da diverse caratteristiche negative tra cui basse remunerazioni, assenza di formazione professionale e assenza di rappresentanza sindacale.” Lo ha detto Bart Samyn, vice segretario generale della Fem intervenendo oggi, a Sesto San Giovanni, nel corso dell’assemblea dei delegati metalmeccanici convocata nell’ambito della campagna “il lavoro precario colpisce tutti”.

“Il lavoro precario - ha proseguito Samyn - è quindi un lavoro che impoverisce sia il lavoratore che l’impresa, con evidenti effetti negativi su tutta la vita economica e sociale. Effetti che possono essere resi più gravi dall’intreccio con una concezione inaccettabile dell’orario di lavoro come quella contenuta nella proposta di direttiva che andrà in discussione al Parlamento europeo nel prossimo dicembre. Proposta che punta, da un lato, a un aumento dell’orario effettivo e, dall’altra, a un aumento della flessibilità. Anche noi auspichiamo, quindi, un’iniziativa sindacale con una manifestazione al Parlamento Europeo.”

“La lotta contro il lavoro precario è necessaria perché le condizioni di milioni di lavoratori stanno oggi peggiorando.” Lo ha affermato Marcello Malentacchi, segretario generale della Federazione Internazionale sindacati metalmeccanici, concludendo oggi i lavori dell’Assemblea di Sesto San Giovanni.

“Negli anni 80 - ha ricordato Malentacchi - le imprese hanno iniziato a esternalizzare tutte le fasi del processo produttivo che non appartenevano al cosiddetto Core business di ognuna di esse. Adesso che non c’è più nulla da esternalizzare, si esternalizza il lavoro umano.”

“Questo processo - ha proseguito Malentacchi - ha preso due direzioni. Da un lato lavoratori interinali vengono inseriti in azienda in posizioni strutturali, quali le linee di montaggio, al puro scopo di risparmiare su diritti e salari. Si tratta di un processo tanto esteso che, ormai, negli Stati Uniti l’Azienda con il più alto numero di dipendenti è la Man Power. Infatti, quest’impresa, che fornisce ad altre imprese lavoratori interinali, ha più di 5 milioni di dipendenti.”

“Dall’altro lato - ha aggiunto Malentacchi - le imprese puntano a superare l’idea stessa di lavoro dipendente. Ci sono fabbriche, come gli stabilimenti Ford e Volkswagen in Brasile, in cui centinaia e centinaia di operai, che non sono inquadrati come lavoratori dipendenti, vengono costretti ad accendere un rapporto di fornitura. In pratica, sono operai obbligati a trasformare se stessi in altrettanti imprese individuali.”

“Il lavoro precario - ha concluso Malentacchi - va eliminato. Altrimenti, non sarà possibile portare avanti con successo l’iniziativa volta a dare a tutti, come chiede la Confederazione Internazionale dei sindacati, un lavoro veramente dignitoso.”

L’Assemblea di Sesto San Giovanni si è svolta presso la sala “Spazio Arte” in via Maestri del Lavoro. Nel corso della mattinata, tra l’introduzione di Rinaldini e le conclusioni di Malentacchi, hanno preso la parola numerosi delegati e dirigenti locali Fiom-Cgil provenienti da diverse provincie della Lombardia oltreché da altre Regioni.


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 2 ottobre 2008