COMUNICATO STAMPA |
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Metalmeccanici. “Il lavoro precario colpisce tutti”/1. Rinaldini (Fiom): “In dicembre manifestazione al Parlamento europeo contro la proposta di direttiva sull’orario di lavoro”
“Il 7 ottobre si terrà, in tutto il mondo, una giornata d’azione per un lavoro dignitoso proclamata dalla Cis, la Confederazione internazionale dei sindacati. Ed è proprio in relazione a questa iniziativa che la Fism, cioè la Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici, ha indetto una settimana mondiale contro la precarietà del lavoro intitolata <<il lavoro precario colpisce tutti>>.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, aprendo a Sesto San Giovanni l’assemblea nazionale dei delegati metalmeccanici che costituisce il principale appuntamento italiano di questa settimana di iniziativa mondiale. “Nell’ambito della campagna sindacale per un lavoro dignitoso - ha proseguito Rinaldini - la Fism ha scelto proprio il tema della precarietà perché l’insicurezza nel lavoro e quindi nella vita dei lavoratori, l’insicurezza del presente e del futuro, costituisce uno dei più grandi problemi sociali della nostra epoca.” “Ci sono molti aspetti e molte forme - ha sottolineato Rinaldini - di precarietà connessa al lavoro. C’è la precarietà in entrata, ovvero quella connessa a un ingresso nel lavoro che non si trasforma in un rapporto stabile; c’è la precarietà in uscita, relativa all’interruzione traumatica del rapporto di lavoro; e ci sono poi i mille aspetti della precarietà connessa alla prestazione lavorativa.” “Affrontare quest’insieme di problemi - ha affermato Rinaldini - significa fare i conti con questioni attualissime sia sul piano nazionale che su quello internazionale. Per ciò che riguarda l’Italia, osservo, che quando il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, accusa la Cgil di volere il farwest nelle relazioni sindacali vuole dire che per gli industriali i rapporti tra le parti sociali dovrebbero essere disciplinati da regole rigidissime tra cui, per esempio, quella che impedisce in modo netto di affrontare nella contrattazione aziendale questioni già normate dal Contratto nazionale. Il che vuol dire che se il Contratto nazionale contiene specifiche norme sui rapporti di lavoro, poi non si potrà trattare nei negoziati aziendali le modalità dei rapporti con i lavoratori in una data impresa. In base a questa impostazione sarebbe quindi impossibile usare la contrattazione aziendale per limitare la precarietà del lavoro.” “Ma ci sono anche - ha concluso Rinaldini - decisivi aspetti sovranazionali della questione precarietà. È di questi giorni la notizia che la proposta di direttiva europea in materia d'orario di lavoro andrà in discussione al Parlamento europeo tra il 15 e il 18 dicembre. Si tratta di una proposta devastante in base a cui sarà possibile, derogare dai contratti, portando l’orario di lavoro fino a 65 ore settimanali. Io credo che in quei giorni davanti al Parlamento europeo dovrà svolgersi una grande manifestazione sindacale continentale in cui i lavoratori possano spiegare ai deputati europei che cosa pensano di questa proposta che, se attuata farebbe non solo farebbe peggiorare in modo verticale la qualità della vita di lavoratrici e lavoratori, ma minerebbe alla base qualsiasi possibilità di gestire in modo solidale i problemi che si pongono nella concreta vita delle imprese.”
Roma, 2 ottobre 2008 |