COMUNICATO STAMPA |
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Ericsson Marconi. Fim, Fiom, Uilm: “No alla chiusura del centro ricerche di Roma”. Martedì 15 luglio, sciopero di 8 ore con presidio davanti al Ministero dello Sviluppo Economico
Le
Segreterie territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil di Roma hanno
diffuso un comunicato di cui vi riportiamo ampi stralci. “Fim, Fiom e Uilm di Roma considerano gravissima la decisione di Ericsson di procedere in maniera unilaterale trasferendo 90 lavoratrici e lavoratori Ericsson Marconi dalla sede di Roma alle sedi di Genova, Milano, Pisa e Pagani (Salerno). Questa decisione costringerà decine di famiglie a trasferirsi altrove e molti lavoratori a dimettersi, nell’impossibilità di cambiare città. Ritengono altresì grave che l’Azienda abbia comunicato che i rimanenti lavoratori verranno esternalizzati nelle prossime settimane verso altre società e abbia confermato l’intenzione di chiudere entro la fine dell’anno il sito di Ricerca e Sviluppo Ericsson Marconi di Roma. (…) Possiamo ben immaginare che la cessione di ramo d’azienda rappresenterà il preludio alla perdita del posto di lavoro, non avendo questo presunto ‘ramo’ attività che avranno continuità nel tempo.” “Nonostante l’intervento della Regione Lazio e l’impegno del Presidente, Piero Marrazzo – che si è reso disponibile a mettere in campo risorse e mezzi pur di mantenere nel territorio un centro di eccellenza nel ramo della Information & Communication Technology –, la multinazionale svedese continua ad andare avanti senza neanche degnarsi di dare una risposta ufficiale, dimostrando ancora una volta la sua arroganza e la totale mancanza di rispetto per le istituzioni del Paese che ha rappresentato per anni il suo secondo mercato e dal quale ha ricevuto finanziamenti di tutti i tipi.” “Fim, Fiom e Uilm di Roma ritengono a questo punto improrogabile l’intervento del ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro Claudio Scajola: Ericsson garantisce di voler sviluppare la Ricerca e Sviluppo a Genova e in altri siti, ma sappiamo che è un’azienda assolutamente inaffidabile. Nel verbale di riunione firmato al ministero dello Sviluppo Economico alla fine del 2006, Ericsson garantiva il consolidamento queste attività in Italia e il mantenimento di tutti i siti produttivi: dopo poco più di un anno ha comunicato invece la volontà di chiudere il sito Marconi di Roma. Inoltre, solo tre mesi fa si era concluso a Latina un accordo per il trasferimento di circa 30 lavoratori nella sede di Roma ai quali erano state date garanzie occupazionali nella nuova sede e brillanti percorsi di carriera: a questi lavoratori si chiede oggi di trasferirsi a Genova.” “Le rassicurazioni di Ericsson lasciano il tempo che trovano e aumenta la preoccupazione per il futuro di tutti gli altri siti. In aprile il presidente svedese della multinazionale, Svanberg, ha preannunciato un piano complessivo di tagli per 4mila dipendenti che colpirà in particolare l’Italia. Il Governo deve intervenire.” “Per questi motivi, il 15 luglio è proclamato uno sciopero di 8 ore con presidio davanti alla sede del ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, in via Veneto 33, a partire dalle ore 09.30. Sarà presente anche il Coordinamento delle Rsu Ericsson Marconi di tutta Italia.
Roma, 10 luglio 2008 |