COMUNICATO STAMPA

      

Metalmeccanici. Fim, Fiom, Uilm: venerdì 30 marzo, sciopero nazionale di 8 ore per il Contratto dei lavoratori dipendenti dalle imprese artigiane. Numerose manifestazioni locali

 

Oltre 500 mila lavoratori metalmeccanici attendono il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto da oltre due anni per la parte economica e da ben sette anni per la parte normativa. Sono i metalmeccanici che lavorano nelle imprese artigiane, meno visibili dei lavoratori dell’industria perché frammentati in migliaia di piccole e piccolissime aziende.

Una trattativa tra Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e le Associazioni artigiane metalmeccaniche e di installazione d’impianti è in corso dal mese di settembre 2006, ma non ha prodotto risultati. Pertanto, le organizzazioni sindacali hanno proclamato per venerdì 30 marzo una giornata nazionale di mobilitazione, con 8 ore di sciopero e manifestazioni territoriali e regionali. L’iniziativa è estesa ai lavoratori dipendenti delle imprese artigiane odontotecniche, orafe e argentiere.

Nella piattaforma rivendicativa per il rinnovo, Fim, Fiom e Uilm chiedono, sul piano economico, un aumento salariale medio mensile pari a 142 euro a copertura del quadriennio gennaio 2005-dicembre 2008, una rivalutazione degli scatti di anzianità e l’erogazione di una quota salariale aggiuntiva nelle regioni in cui non si sarà svolta la contrattazione di secondo livello.

Sul piano normativo, le richieste riguardano il diritto di assemblea nei luoghi di lavoro, la formazione, il trattamento di malattia, l’inquadramento, la retribuzione e la formazione degli apprendisti, la regolamentazione dell’uso dei contratti a termine, la conferma dell’orario contrattuale in 8 ore giornaliere e 40 settimanali, nell’ambito di un sistema di gestione degli orari fondato sulla negoziazione tra le parti. Viene chiesta inoltre l’estensione del secondo livello contrattuale in tutte le regioni.

Le risposte delle controparti sono state negative o inadeguate.

I mancati rinnovi economici e normativi e il blocco della contrattazione regionale hanno fortemente penalizzato i lavoratori metalmeccanici dell’artigianato rispetto ai lavoratori metalmeccanici dell’industria. Sul piano economico, sette anni senza contratto nazionale si sono tradotti - malgrado i due accordi ponte del gennaio 2003 e del luglio 2004 - in un divario di 200 euro medi mensili, pari al 18% in meno, a danno dei dipendenti delle imprese artigiane (compensato in misura irrisoria dall’indennità di vacanza contrattuale). Tra il contratto delle imprese artigiane e  quello dell’industria, vi sono poi altre differenze sul piano normativo.

Oltre alle 8 ore di sciopero, venerdì 30 marzo una serie di iniziative locali, di carattere regionale o provinciale, avranno luogo in diverse città di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

 

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 28 marzo 2007