COMUNICATO STAMPA

  

Fincantieri/2. Fiom: “Fabbisogno finanziario, l’Azienda raddoppia: 800 milioni non bastano più”

  

Il Coordinamento nazionale Fiom-Cigl del gruppo Fincantieri ha diffuso oggi un comunicato di cui pubblichiamo ampi stralci.

 

“Man mano che si discute del piano industriale che dovrebbe motivare la quotazione in Borsa della Fincantieri si fanno interessanti scoperte. L’ultima sorprendente novità è emersa in un incontro tra Governo, Azienda e sindacati svoltosi nella serata di martedì 22 maggio presso il ministero dell’Economia per un approfondimento sul piano stesso.”

“Nella fase finale del confronto, l’Azienda ha dichiarato che il suo fabbisogno finanziario è raddoppiato rispetto agli 800 milioni di euro richiesti finora. L’Azienda ha ammesso che 800 milioni potrebbero essere reperiti anche senza entrare in Borsa, ma ha aggiunto che ha bisogno di una cifra ulteriore equivalente ‘per finanziare il capitale circolante’, vale a dire per la sua normale attività.”

“Quanto detto finora, a partire dall’audizione alla Camera dello scorso 18 ottobre, quanto scritto nel piano presentato al Governo, ai Sindaci e ai sindacati è quindi destituito di fondamento. Adesso Fincantieri raddoppia e spiega che gli servono altri soldi per le sue necessità operative.”

“E’ evidente che questo elemento cambia tutta la discussione, tanto più che dalla vendita in Borsa del 48,5% delle azioni, secondo la valutazione del Governo, Fincantieri dovrebbe ricavare 400 milioni, mentre altri 200 andrebbero all’Azionista e quindi alle casse dello Stato. Insomma, se il fabbisogno diventa il doppio di quanto inizialmente dichiarato, l’operazione è priva di senso.”

“Ma questa novità emersa ieri conferma la valutazione che la Fiom ha posto tra i punti centrali del Libro Bianco sul caso Fincantieri: l’Azienda ha dei problemi industriali che devono essere affrontati e risolti; la questione della Borsa deve essere accantonata; il piano industriale deve essere riscritto da capo.”

“D’altra parte, nell’incontro del 22 maggio - cui erano presenti il sottosegretario all’Economia, Tononi, il capo di gabinetto, Parlato, e il presidente di Fintecna, Prato - la direzione di Fincantieri non è stata in grado di controbattere nel merito alle osservazioni avanzate dalla Fiom sulla debolezza strategica delle scelte internazionali, sui limiti e sulle contraddizioni del piano di investimenti e della politica degli organici, sulla possibilità di reperire in altri modi le risorse necessarie e, soprattutto, sul fatto che il piano non risponde ai problemi industriali che si manifestano continuamente nei cantieri.”

“Aprendo l’incontro del 22 maggio, il sottosegretario all’Economia, Massimo Tononi, ha dichiarato che il Governo, prima di avviare l’iter per la quotazione in Borsa, convocherà un incontro con i sindacati a Palazzo Chigi per formalizzare la sua posizione e cercare un possibile accordo.”

“Insomma, la questione è ancora aperta: nessuna decisione irrevocabile è stata presa.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 23 maggio 2007