COMUNICATO STAMPA

 

Pensioni. Fiom: Sono più di 300 le imprese metalmeccaniche in cui oggi sono stati attuate da una a otto ore di sciopero. Lunedì 25 una nuova ondata di iniziative di lotta

 

Ha raggiunto oggi un’ampiezza ancora non toccata il movimento di sciopero in atto nelle imprese metalmeccaniche in relazione alla trattativa in corso sulle pensioni. Queste iniziative di lotta, proclamate in larghissima maggioranza dalle Rappresentanze sindacali unitarie delle singole imprese, sono iniziate nel mese di maggio e sono cresciute in modo particolare in questa settimana, sia per quanto riguarda la varietà dei territori toccati che il numero delle imprese coinvolte. Nella sola giornata di oggi sono sicuramente più di 300 le aziende in cui sono state attuate iniziative di lotta che vanno da una a otto ore di sciopero. Va detto, tuttavia, che - poiché queste iniziative vengono assunte, come detto, dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori nelle singole unità produttive - è difficile dare un quadro completo della realtà di questo movimento.

L’epicentro delle iniziative della giornata di venerdì 22 giugno è sicuramente la provincia di Brescia, una delle più industrializzate del nostro paese. Secondo i dati pervenuti alla Fiom nazionale, sono almeno 65 i siti produttivi in cui il lavoro si è interrotto oggi per 2 ore. Tra queste, aziende notissime come Beretta, Alfa Acciai, Ferrosider, Eredi Gnutti, Redaelli, Camozzi, Camping Gaz, Lonati, Metalfer, Metalsystem, Gnutti Carlo, Italfond, Italghisa, Italpresse, E.F.Automotive, Stefana, e Trw. Già da oggi si sa però che sarà ancora superiore il numero di aziende che, sempre in provincia di Brescia, si fermeranno per 2 ore lunedì 25 giugno. All’inizio della settimana prossima, nella provincia lombarda il movimento di lotta sarà guidato da lavoratori di aziende quali la Camozzi di Lumezzane, la Cromodora , le Trafilerie Ghidini, la Cirillo Gnutti , la Sebastiano Gnutti , la Ideal Clima , la Ocean e molte altre.

Di particolare rilievo quanto accaduto a Bergamo. Oggi sono scesi in sciopero per una o due ore i lavoratori di una decina di aziende tra cui la Meccanotecnica , la Fondermetall e la Persico Stampi. Inoltre, al termine di un attivo di delegati Cgil, Cisl, Uil è stato votato un ordine del giorno in cui, oltre ad assumere le parole d’ordine principali del movimento (abolire il cosiddetto “scalone”, mantenere gli attuali coefficienti di sostituzione, rivalutare le pensioni a partire da quelle più basse, assumere misure per migliorare il futuro pensionistico delle generazioni più giovani, separare l’assistenza dalla previdenza), è stata assunta una posizione unitaria a favore di una consultazione dei lavoratori al termine della trattativa in corso con il Governo, così come già sperimentato con la riforma Dini.

Sempre in Lombardia, venerdì 22 hanno scioperato decine di altre aziende a Milano (Cabi Cattaneo, Faema), Sesto San Giovanni (Alstom, Camozzi, Fonderie Crocetta), Legnano (Elsag Gest, Franco Tosi) e Varese (Mazzoni, Omec).

Numerose anche le iniziative di lotta portate avanti con successo in diverse provincie del Veneto. A Vicenza, i lavoratori della Meccalte hanno sciopero per 8 ore, mentre quelli della Costa Levigatrici per 3 ore e mezza. Altri scioperi da una a otto ore, manifestazioni e presidi hanno coinvolto numerose aziende in questa stessa provincia e poi a Padova (Carraro), Treviso (Electrolux e De Longhi), Verona (Fiamm).

Genova è stato oggi un altro degli epicentri del movimento. Più di 20 le grandi e medie aziende toccate dagli scioperi, tra cui Ilva, Elsag, Ansaldo e Marconi Ericsson. Inoltre, l’iniziativa di lotta ha toccato un numero imprecisato di piccole aziende nel Ponente e in altre zone industriali.

A Torino il movimento degli scioperi ha toccato oggi aziende notissime i cui lavoratori, oltre a scioperare, hanno anche partecipato a vivaci manifestazioni. Ciò vale ad esempio per Bertone, Eaton, Iveco, Lear e Pininfarina.

Sempre oggi, numerose le iniziative in altre province del Piemonte (Cuneo, Graziano Trasmissioni; Vercelli, Cerutti; Novara, Meritor di Cameri), della Toscana (Livorno e Piombino), delle Marche (Ancona, Jesi, Pesaro e Fabriano) e del Lazio (Roma, Pomezia, Frosinone).

In Campania, hanno scioperato per un’ora la Avio di Acerra, la Ata System di Pomigliano d’Arco e altre aziende. Infine, il movimento di lotta ha toccato oggi anche la Sicilia. A Catania, un presidio unitario è stato effettuato sotto la Prefettura. In provincia di Ragusa, hanno scioperato per un’ora dipendenti della Metra e della Veral.

Venerdì 22 e sabato 23, infine, sciopero di 8 ore alla Fiat Powertrain di Termoli (Campobasso). Lunedì 25 il movimento di lotta ripartirà, sempre nel gruppo Fiat, dallo stabilimento di Termini Imerese (Palermo) e toccherà di nuovo decine di aziende sparse in diverse regioni del nostro paese.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 22 giugno 2007