Contratto metalmeccanici.
Fim, Fiom, Uilm: sfiora il 90% l’adesione allo sciopero nazionale di
8 ore. Oltre 200.000 nelle piazze
Sfiora il 90%
l’adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici per il rinnovo
del Contratto, che ha bloccato la produzione nelle fabbriche del
settore, superando le percentuali registrate dallo sciopero del 30
ottobre.
Oltre 200.000
lavoratori hanno partecipato alle iniziative esterne ai luoghi di
lavoro organizzate da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, tra grandi
manifestazioni regionali, cortei e comizi nelle province, presidi
nei territori e davanti agli stabilimenti.
I dati pervenuti al
centro nazionale dei sindacati della categoria entro le ore 17.00 di
oggi, segnalano, in particolare, la presenza di 80.000 lavoratori
alla manifestazione regionale della Lombardia, conclusasi a Milano,
in piazza Duomo, con il comizio del segretario generale della Uilm,
Antonino Regazzi;
20.000 a Padova, dove ha parlato il segretario
generale della Fim, Giorgio Caprioli, concludendo la manifestazione
interregionale di Veneto e Trentino;
30.000 a Bologna, 15.000 a Firenze, oltre 5.000 nelle altre piazze
del Nord e in quelle del Centro-Sud, dove spesso la pioggia
torrenziale ha impedito lo svolgimento dei cortei. Così è stato in
Campania, dove, a Napoli, ha tenuto il comizio il segretario
generale della Fiom, Gianni Rinaldini.
L’adesione allo
sciopero è stata molto alta, sfiorando sul territorio nazionale una
media del 90%.
Così è stato in
Liguria, con punte del 100% in alcune grandi aziende come Ansaldo
Energia, Cantiere navale di Riva Trigoso e Centro Riparazioni Navali
(Genova); si è scioperato al 95% alla Selex Communication, al 90%
alla Piaggio Aero Industries e alla Esaote, sempre nel genovese.
In Piemonte, a Torino,
cortei interni hanno bloccato la produzione a Mirafiori, dove lo
sciopero ha registrato un’adesione del 70%. Percentuali sopra il 90%
si registrano in numerose fabbriche del capoluogo e nel polo di
Chiasso; tra l’80 e il 90% nella zona di Moncalieri, oltreché nella
gran parte delle aziende metalmeccaniche della regione. Punte del
100% si sono raggiunte alla Lear e alla Sandretto (Torino), alla
Gate e Util (Asti), Ceres e Ilva (Cuneo).
Una media regionale di
adesione allo sciopero attorno al 60% si registra in Valle d’Aosta.
In Lombardia, si
registrano medie territoriali dell’80% a Milano, 90% a Bergamo,
Brescia, Cremona e Lecco, tra il 70 e l’80% negli altri territori.
Punte del 100% alla Marcegaglia (Bergamo), alla Belleli (Mantova),
all’Ansaldo Siderurgica, alla Faema e alla Innse (Milano).
Fabbriche vuote in
Veneto, con punte di adesione al 90 (Acciaierie Beltrame e Lowara a
Vicenza) e al 100%: Z.F. e Acciaierie Venete (Padova), Fiamm, Aermec
e Bonferraro (Verona), Fincantieri Appalti (Venezia). Lo sciopero si
è attestato tra il 75 e l’80% nelle piccole e medie aziende della
regione.
In Friuli, le adesioni
territoriali sono state tra il 75 e l’80% a Gorizia/Monfalcone, tra
l’85 e il 95% a Pordenone, con il 100% alla Zanussi di Porcia; 80% a
Trieste, con il 100% alla Wärtsila Italia.
In Trentino, la media
regionale è dell’80%, con 85% alla Ebara e 100% alla Whirlpool
(Trento).
In Alto Adige, si è
scioperato al 75% alle Acciaierie Valbruna, all’85% alla Sapa (ex
Alcoa) e alla Speedline (Bolzano).
Anche in Emilia-Romagna
la media regionale si attesta tra l’80 e il 90% e supera questo
tetto in numerosi stabilimenti: Bredaminarinibus, Arcotronics e
Lamborghini Auto (Bologna), Bonfiglioli, Angelo Po, Crown e
Italtractor (Modena), Cantieri Navali e Marcegaglia (Ravenna),
Officine Maraldi (Forlì).
In Toscana, dove le
medie territoriali vanno dal 75 al 90%, si registrano adesioni oltre
il 90% in numerose aziende della regione. E’ il caso dell’Unoaerre
di Arezzo, della Zanussi di Firenze, di Magona, Dalmine e
dell’indotto Eni e Solvay a Livorno e Piombino, di Europa Metalli a
Lucca.
Nelle Marche l’adesione
media regionale è attorno all’85%, con punte particolarmente elevate
alla Fincantieri, alla Indesit Company di Albacina e alla Antonio
Merloni nella provincia di Ancona, alla Indesit di Comunanza e alla
Ciet ad Ascoli Piceno, alla Antonio Merloni e alla Ciet di Macerata,
alla Morbidelli di Pesaro.
In Umbria, le adesioni
più elevate si registrano nella provincia di Terni, dove in molti
stabilimenti si è scioperato al 100%, come alla Trust Italia e alla
Tct. 90% alla ThyssenKrupp Ast.
Nel Lazio, le adesioni
allo sciopero vanno dal 65% della Fiat di Cassino al 90% dell’Alcoa
di Latina, al 100% della Sielte di Pomezia e di Roma, dove si è
scioperato al 90% alla Autoimport e al 70% alla Icot.
In Abruzzo, le adesioni
sono state tra il 70 e il 90% sia nelle grandi che nelle piccole e
medie aziende della regione.
In Molise si registra
una media regionale del 95%, come alla Eta e alla Sata Sud. Alla
Fiat Powertrain di Termoli l’adesione è stata del 55%.
In Campania, la media
regionale si attesta all’85%, con punte del 100% alla Firema e alla
Indesit di Caserta e del 90% alla Fiat, all’Alenia, alla Whirlpool
di Pomigliano e alla Fincantieri di Castellammare, nella provincia
di Napoli.
In Basilicata, si è
raggiunto il 100% in numerose aziende metalmeccaniche a Potenza (Firema,
Eds) e l’adesione allo sciopero è stata pressoché totale anche
nell’indotto Fiat a Melfi, mentre in Sata ci si è attestati tra il
40 e il 60%.
Punte altissime di
adesione anche in Puglia: 100% alla Isotta Fraschini, Getrag,
Marelli, Ansaldo, Pignone e Sirti, e 80% alla Bosch (Bari). A
Taranto, 80% in Appalto Arsenale, Alenia e Marcegaglia, 50%
all’Ilva.
In Calabria, si
registra il 100% in tutto il Gruppo Sielte, alla Omeca di Reggio e
al Nuovo Pignone di Vibo Valentia.
In Sicilia, si segnala
a Palermo una media di adesioni all’80%, con punte del 100% in
aziende delle zone industriali di Gela, Siracusa e Milazzo.
In Sardegna, l’adesione
allo sciopero è stata del 100% nell’area industriale del
Petrolchimico di Porto Torres (Sassari) e oltre il 70% nel resto
della Regione.
Uffici Stampa Fim,
Fiom, Uilm
Roma, 16 novembre 2007
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