COMUNICATO STAMPA

 

Fincantieri/2. Rinaldini (Fiom): “I bassi rendimenti fanno delle costruzioni navali un settore inadatto alla quotazione in Borsa. Al Governo chiediamo di fermarsi e di aprire una discussione ”

 

“Il comizio l’avete già fatto voi. Con le firme che avete raccolto per l’appello al Governo affinché non proceda alla privatizzazione di Fincantieri. Con quello che hanno detto i delegati che hanno parlato da questo palco. Con la consapevolezza che vi anima in questa lotta.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, intervenendo oggi a Roma, a piazza SS. Apostoli, al termine della manifestazione nazionale dei lavoratori della Fincantieri.

“L’allarme che lanciamo di fronte alla progettata quotazione in Borsa di Fincantieri - ha proseguito Rinaldini - non è immotivato. Abbiamo già conosciuto delle storie industriali totalmente negative come quella della Olivetti, la cui scomparsa era impensabile. Così come poi abbiamo conosciuto una serie di privatizzazioni sbagliate, di cui la Telecom costituisce il caso più clamoroso.”

“Ora noi sappiamo - ha spiegato Rinaldini - che la cantieristica navale, con la sua grande forza industriale, decisiva per il sistema paese e, d’altra parte, con i suoi rendimenti finanziari strutturalmente molto bassi, costituisce un settore assolutamente inadatto alla Borsa e alle sue esigenze. Quindi, prima di procedere alla privatizzazione di Fincantieri, diciamo al Governo: fermiamoci. E a chi ci dice che non siamo moderni, che siamo conservatori, rispondiamo che non sappiamo che farcene di un’idea di modernità che dà luogo solo a fallimenti e all’avvio di processi di deindustrializzazione. Anche perché, in questi casi, alla fine a pagare sono i lavoratori.”

“Oggi - ha sottolineato Rinaldini - Fincantieri è un’Azienda sana e in attivo che ha conquistato un ruolo di leadership a livello globale. D’altra parte, ci troviamo di fronte un’Azienda i cui attuali obiettivi industriali non sono chiari. Quello che ci interessa, dunque, è discutere del piano industriale. È solo dopo aver fatto chiarezza e aver delineato strategie condivise che si può ragionevolmente aprire una discussione sul finanziamento dei nuovi piani produttivi. Così come ha chiesto la regione Liguria in suo recente documento, noi diciamo al Governo fermatevi e apriamo quella discussione strategica che i lavoratori chiedono e di cui l’Azienda ha bisogno.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 15 giugno  2007