COMUNICATO STAMPA |
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Fincantieri. Fiom: “Condannata l’Azienda per un infortunio mortale del 2004. Confermata l’utilità della costituzione del sindacato quale parte civile”
Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile Salute e sicurezza, e Sandro Bianchi, responsabile nazionale Fiom-Cgil della cantieristica navale, hanno rilasciato la seguente dichiarazione.
“Il Tribunale di Ancona ha condannato oggi a un anno di reclusione tre dirigenti dello stabilimento della Fincantieri di Ancona, tra i quali il direttore del cantiere, Mauro Leboffe. I tre dirigenti sono stati individuati come responsabili dell’omissione delle misure di sicurezza che aveva provocato, nell’agosto del 2004, la morte di Gianluca Solustri, un operaio del cantiere di Ancona iscritto alla Fiom.” “La Fiom, che si era costituita parte civile, è stata riconosciuta parte lesa e il giudice ha condannato la Fincantieri al pagamento di un indennizzo di 10 mila euro e delle spese legali.” “La sentenza di Ancona è esemplare e conferma la validità della scelta della Fiom di costituirsi parte civile di fronte a tutti gli infortuni sul lavoro con conseguenze gravi. In questo caso, avendo la famiglia della vittima accettato un risarcimento ed essendo quindi uscita dal processo, se non ci fosse stata la costituzione di parte civile da parte della Fiom il processo sarebbe stato archiviato e non si sarebbe mai arrivati a questa sentenza.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 13 novembre 2007 |