COMUNICATO STAMPA |
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Nokia
Siemens. Fim, Fiom, Uilm: “No a tagli e cessioni, l’Azienda ritiri
il suo piano”. Nel corso dell’Action day europeo, scioperi e presidi
in Campania Lazio e Lombardia Con uno sciopero di 4 ore per turno indetto da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti italiani di Nokia Siemens hanno dato il loro contributo all’Action day dei lavoratori del gruppo indetto per oggi, a livello continentale, dalla Federazione europea dei metalmeccanici (Fem). La giornata di mobilitazione è stata lanciata dalla Federazione europea di categoria contro il piano di ristrutturazione annunciato dalla multinazionale finno-tedesca; piano che prevede il taglio del 15% dell’occupazione a livello globale (9 mila lavoratori su 60 mila), nonché esternalizzazioni o cessioni di interi stabilimenti. In Italia, in particolare, le conseguenze del piano, se tradotto in pratica, dovrebbero portare, innanzitutto, alla perdita di circa 450 posti di lavoro su 3 mila e, inoltre, alla cessione degli stabilimenti di Cassina de’Pecchi (Milano) e di Marcianise (Caserta). Il ritiro del piano è stato quindi chiesto dai lavoratori e dai sindacati nel corso delle iniziative che hanno accompagnato lo sciopero odierno. I lavoratori di Marcianise, che hanno partecipato in massa all’iniziativa di lotta, hanno attuato un presidio davanti alla Prefettura di Caserta, in piazza Vanvitelli. Una delegazione degli scioperanti è stata ricevuta dal vice Prefetto e ha illustrato al rappresentante del Governo i motivi della lotta. A Roma, mentre era in corso lo sciopero del locale sito Nokia, che dà lavoro a 400 dipendenti, gli scioperanti hanno attuato un presidio davanti alla sede della regione Lazio, in via Cristoforo Colombo. Infine, le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti lombardi del Gruppo hanno attuato un presidio davanti alla sede direzionale di Milano Bicocca. Uffici
Stampa Fim, Fiom, Uilm Roma,
12 giugno 2007 |