COMUNICATO STAMPA

 

St Microelectronics. Spezia (Fiom): “Nell’incontro di domani il Governo deve impegnarsi come garante delle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo”

  

Laura Spezia, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore ict, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“Le iniziative di mobilitazione e di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della St Microelectronics di Catania esprimono con grande chiarezza la tensione che è diffusa tra i dipendenti dello stabilimento siciliano rispetto alle sue prospettive produttive e occupazionali. Uno stato di tensione che non può essere sottovalutato da nessuno e che è frutto di preoccupazioni la cui causa sta negli annunci relativi ai programmi aziendali.”

“Domani, all’incontro che si terrà al ministero dello Sviluppo Economico, vogliamo chiedere rassicurazioni sulle prospettive industriali e occupazionali di St Microelectronics e della nuova società produttrice di memorie - frutto dell’alleanza con Intel - che coinvolgerà gli stabilimenti di Catania, Palermo, Napoli, Agrate e Castelletto.”

“Ci aspettiamo che il Governo, che è presente nel capitale societario di St Microelectronics, si impegni e sia garante dello sviluppo industriale e occupazionale di questa impresa e della nuova compagnia StM-Intel e che, rispetto al contratto di programma con StM, dia specifiche garanzie sul futuro del cosiddetto Modulo 6.”

Secondo quanto riportato da comunicati della Fiom di Catania e della Cgil della Sicilia, già nella giornata di domenica 1° luglio, alla StM di Catania, si è svolto uno sciopero di 4 ore per turno (10.00-14.00 e 18.00-22.00). A tale iniziativa di lotta ha aderito il 90% dei lavoratori presenti. Oggi, lunedì 2 luglio, nello stabilimento catanese si è svolta un’affollata assemblea al termine della quale impiegati e operai, attuando anche oggi uno sciopero di 4 ore, hanno abbandonato lo stabilimento, sostando poi fuori dai cancelli con striscioni e bandiere e attuando un volantinaggio lungo la Statale 114.

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 2 luglio 2007