COMUNICATO  STAMPA

 

Lavoro. Breda (Fiom): “E’ sbagliato introdurre, in materia fiscale, norme che di fatto possono disincentivare gli esodi agevolati dalle imprese di settori in crisi”

 

“Troviamo incoerente e sbagliato introdurre elementi fiscali che, di fatto, rendono meno favorevole l’utilizzo dello strumento dell’incentivazione economica come forma di aiuto all’uscita volontaria dei lavoratori dalle imprese.” Lo ha detto Augustin Breda, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il settore delle installazioni telefoniche.

“A nostro avviso – ha proseguito Breda – si tratta di una scelta che, specie in settori affetti da una crisi diffusa come quello delle installazioni telefoniche, arreca un danno evidente sia ai lavoratori che alle imprese. Oltretutto, riteniamo che il gettito fiscale derivante per le casse dello Stato da questa operazione sia di entità modesta. Per questo siamo favorevoli al ripristino della normativa precedente.”

“Nel decreto Bersani-Visco – ha spiegato Breda – è prevista l’abrogazione degli incentivi fiscali all’esodo. Il decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 abroga l’agevolazione fiscale introdotta a beneficio dei lavoratori dipendenti che, avendo superato l’età di 50 anni se donne, o di 55 anni se uomini, concordano con l’azienda da cui dipendono la cessazione dell’attività lavorativa a fronte dell’erogazione di una somma a titolo di incentivo all’esodo.”

“Tali somme, per espressa previsione del comma 4-bis dell’articolo 19 del Tuir – ha proseguito Breda - venivano tassate tramite l’applicazione di un’aliquota ridotta, corrispondente al 50% di quella determinata per la tassazione del Tfr, circa 12,5%. Ora, invece, si applica a tutti la stessa trattenuta fiscale del Tfr che è attorno al 25% della somma pattuita. La nuova norma (art. 36, comma 23, del dl 223/06) è infatti entrata in vigore il 4 luglio 2006.”

“Sono stati presentati - ha spiegato ancora Breda - emendamenti per ristabilire la precedente condizione. Altri emendamenti tendono a garantire gli accordi sottoscritti prima dell’uscita del Decreto, al fine di avere l’invariabilità delle condizioni per gli accordi pattuiti in data antecedente all’uscita del nuovo Decreto anche per i lavoratori che dovessero uscire in date successive.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 21 luglio 2006