COMUNICATO STAMPA |
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Fiom. Rinaldini:
“Riscrivere la legislazione sul rapporto tra lavoro e immigrazione”.
Conclusa a Brescia la seconda Conferenza nazionale dei metalmeccanici
migranti “L’asse centrale lungo cui riscrivere il
testo unico sull’immigrazione, che è stato negativamente alterato
dalla legge Bossi-Fini, è quello della relazione fra permesso di
soggiorno e rapporto di lavoro.” Lo ha detto Gianni Rinaldini,
segretario generale della Fiom-Cgil, concludendo, nel primo pomeriggio,
la seconda Conferenza nazionale dei lavoratori migranti metalmeccanici
svoltasi oggi presso “Il lavoratore che sta nel sommerso e denuncia questa sua condizione – ha spiegato Rinaldini – deve essere messo in condizione di uscire dalla clandestinità e, quindi, deve poter avere il permesso di soggiorno pur in assenza di un rapporto regolare. Se non si fa così vuol dire che, al di là di tante dichiarazioni sulla legalità, in realtà si ritiene tale denuncia come un gesto negativo.” “Purtroppo – ha affermato Rinaldini – pare a volte di vivere in un paese dominato da una sorta di ipocrisia sociale. E infatti quando si sono costruiti nella realtà migliaia e migliaia di rapporti di lavoro irregolari, alla fine non resta che fare, periodicamente, qualche sanatoria. Ed è esattamente questo ciò che ha fatto il governo Berlusconi.” “Ma non si creda – ha proseguito Rinaldini – che un’organizzazione come la nostra possa permettersi di limitarsi alla denuncia dei mali di un capitalismo che approfitta nel modo più meschino della debolezza sociale dei lavoratori immigrati. Il fatto è che siamo in presenza di processi di precarizzazione del lavoro che coinvolgono tutti e portano alla frantumazione dei rapporti sociali e quindi anche a contrapposizioni tra gruppi di lavoratori. La solidarietà, oggi, non è un moto spontaneo, ma un elemento che va costruito e ricostruito in continuazione. E dobbiamo dire che in alcuni casi si tratta anche di una costruzione molto faticosa.” “Per parte nostra – ha concluso Rinaldini – intendiamo impegnarci sempre di più in questa costruzione anche in termini organizzativi promuovendo un allargamento della presenza di lavoratori immigrati non solo tra gli iscritti ma anche nei gruppi dirigenti della Fiom.” Ufficio Stampa Fiom-CgilBrescia,
14 novembre 2006 |