COMUNICATO  STAMPA

 

Fiat. Rinaldini (Fiom): “Dal referendum, il consenso dei lavoratori ai risultati raggiunti con l’ipotesi di accordo del 28 giugno. Particolarmente significativi i risultati di Melfi e Pratola Serra”

“A distanza di 10 anni dall’ultimo accordo integrativo, le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Fiat condividono i risultati raggiunti sul salario e sulla stabilizzazione dei rapporti di lavoro.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, commentando il risultato del referendum sull’ipotesi di accordo integrativo siglata a Torino il 28 giugno scorso.

“Con questo voto - ha aggiunto Rinaldini - i lavoratori Fiat offrono inoltre un sostegno decisivo alle organizzazioni sindacali per affrontare il prossimo confronto sul futuro industriale del Gruppo.”

Dopo il pronunciamento favorevole sull’accordo espresso in termini pressoché unanimi dalle Rsu, stanno adesso pervenendo ai centri nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic i dati relativi al voto delle lavoratrici e dei lavoratori dei diversi stabilimenti del Gruppo.

Mentre gli stabilimenti Fiat Auto di Pomigliano D’Arco (Napoli) e Sevel di Atessa (Chieti) si esprimeranno nei prossimi giorni, il dato complessivo dei voti sin qui raccolti si attesta su una partecipazione del 62%. Nell’insieme del Gruppo, i “Sì” all’accordo raggiungono il 93,56%. In particolare, i “Sì” toccano il 91% alla Fiat Auto di Mirafiori, l’86% alla Iveco di Brescia e il 94% sia alla Fiat Auto di Cassino che a quella di Termini Imerese. Ancora maggiore il consenso alla Sata di Melfi (Potenza): qui il “Sì’” tocca il 99%. Nessun voto contrario alla Fma di Pratola Serra (Avellino).

“Di grande significato - ha sottolineato Rinaldini - è proprio il voto della Sata di Melfi e della Fma di Pratola Serra, i due stabilimenti nati negli anni ’90 che per la prima volta vedranno applicato per intero il nuovo accordo di Gruppo. In queste realtà, la partecipazione al referendum sull’ipotesi di accordo è stata superiore a quella al voto sulla piattaforma rivendicativa.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 12 luglio 2006