Fiom, Durante: Il disegno di Staino, Ellekappa e Altan patrimonio di tutta l'organizzazione.

 

Fausto Durante, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

 

Nel 2001, in occasione delle mobilitazioni organizzate dalla Fiom per protestare contro l’accordo separato sul Contratto nazionale, gli artisti Staino, Ellekappa e Altan donarono alla Fiom un disegno, destinato a diventare celebre e familiare per tutti i lavoratori metalmeccanici italiani, in cui i loro più noti personaggi scandivano in coro la parola “democrazia”.

Quel disegno ha, da allora, accompagnato l’iniziativa della Fiom contro gli accordi separati e per la democrazia sindacale, diventando patrimonio dell’immaginario collettivo di tutta la nostra organizzazione.

Constato, con rammarico e amarezza, che quello stesso disegno è stato utilizzato in una inserzione pubblicitaria per una iniziativa della “Rete 28 Aprile nella Cgil”, in programma per lunedì 12 giugno su iniziativa, tra gli altri, del segretario nazionale Fiom Giorgio Cremaschi.

Trovo questa scelta arbitraria e prepotente, oltre che di cattivo gusto, perché adopera in modo strumentale uno dei simboli delle più recenti battaglie della Fiom – di tutta la Fiom – e tenta di trasferirne il valore in una iniziativa di ben diverso senso e significato, stabilendo una sorta di accostamento automatico tra la Fiom e la nuova aggregazione che Cremaschi propone di costituire.

Si conferma, in questo modo, da parte di chi ha assunto tale decisione, la tendenza verso una concezione proprietaria dell’organizzazione e del proprio ruolo di direzione, dimostrata in tante occasioni nelle quali la sigla della Fiom è stata disinvoltamente accostata a svariate iniziative (ultima in ordine di tempo la presunta adesione della Fiom ad una manifestazione dei precari Atesia lo scorso 9 giugno), senza che alcuna decisione in proposito fosse stata assunta nelle sedi e negli organismi competenti.

Si tratta di un fenomeno di degenerazione nella vita interna e nelle regole della Fiom, a cui è ormai necessario e indifferibile porre rimedio.