COMUNICATO  STAMPA

 

Avio. Masat (Fiom): “Forte preoccupazione per la possibile cessione del Gruppo”

  

Massimo Masat, Coordinatore nazionale Avio della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

La Fiom esprime forte preoccupazione per le indiscrezioni riportate anche attraverso la stampa sulla possibile cessione del gruppo Avio.”

“Solo quattro anni fa questa Azienda, considerata parte pregiata del gruppo Fiat, veniva ceduta al gruppo finanziario Carlyle (70%) e a Finmeccanica (30%). I costi di questa operazione hanno pesato quasi integralmente sul bilancio di Avio, indebitando così una società sana, per un importo che va oltre un miliardo di euro.”

“Oggi potremmo essere alla vigilia di un’ulteriore operazione finanziaria speculativa su una società che rischia di vedere sempre più compromesse le sue prospettive industriali.”

“La possibile focalizzazione dell’interesse strategico di Finmeccanica solo sulla parte relativa allo spazio, oltre ad un’accentuazione della crisi delle attività di revisione finalizzate al mantenimento dell’efficienza di aeromobili civili e militari, produrrebbe una frammentazione delle missioni di eccellenza dell’impresa.”

“Noi crediamo che smontare un’Azienda di alto livello tecnologico come Avio, sia quindi complessivamente un danno per il Paese, a partire dalle conseguenze devastanti dal punto di vista occupazionale, ma anche per la perdita di specializzazioni e competenze specifiche.”

“Nelle scorse settimane è stata formalizzata l’esclusione di Avio da una gara di vitale importanza per il settore delle revisioni per l’aviazione civile e quindi per il sito di Pomigliano.  Ma invece di concentrare le proprie energie sulla riammissione della società alla gara, questo gruppo dirigente, aprendo la discussione sul futuro assetto azionario, è riuscito ad indebolire il ruolo dell’Azienda anche nei confronti di Alitalia.”

La Fiom chiede, a questo punto, che intervenga urgentemente anche il Governo per garantire un consolidamento industriale di Avio e per evitare operazioni la cui sostanza consiste in mere speculazioni finanziarie, secondo lo stesso principio che negli ultimi anni in Italia ha già prodotto fin troppi disastri.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 1°  agosto 2006