COMUNICATO
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Elettrodomestici. Landini (Fiom): “L’accordo Acc individua una soluzione possibile rispetto alla gestione contrattata delle flessibilità” “L’accordo raggiunto dai sindacati dei metalmeccanici con il gruppo Acc è importante per i suoi contenuti, per il momento in cui è stato firmato e per il settore in cui agisce l’impresa in questione.” Lo ha dichiarato Maurizio Landini, coordinatore nazionale elettrodomestici della Fiom-Cgil, commentando l’intesa che è stata adesso approvata, in un apposito referendum, dall’80% circa dei lavoratori interessati. “Tutti sanno - ha ricordato Landini - che oggi un sempre crescente numero di settori dell’industria manifatturiera è colpito, in Italia, da fenomeni di delocalizzazione. Qui ci troviamo, invece, di fronte a un gruppo che fa parte della filiera dell’elettrodomestico e che decide di mantenere i tre siti produttivi che ha in Italia e di fare investimenti per migliorare la qualità della sua attività.” “Ancor più significativi - ha affermato Landini - sono i contenuti dell’accordo che individuano un possibile punto di equilibrio tra le esigenze e i diritti dei lavoratori, da un lato, e le necessità dell’impresa, dall’altro. Al centro dell’intesa è infatti la questione della contrattazione delle flessibilità.” “L’accordo - ha spiegato Landini - prevede aumenti retributivi sia per ciò che riguarda il premio aziendale, sia per ciò che riguarda le maggiorazioni per il lavoro a turni. E si tenga presente che circa l’80% dei dipendenti del gruppo lavorano su più turni. Inoltre, l’accordo dice no all’utilizzo della legge 30, impedendo una crescita del lavoro precario, ma rende possibile una crescita dell’utilizzazione degli impianti attraverso meccanismi di gestione contrattata della flessibilità degli orari.” Il gruppo Acc è uno dei maggiori produttori mondiali di componentistica per elettrodomestici (motori e compressori). Il Gruppo, la cui Direzione è a Pordenone, conta 7 mila dipendenti attivi in 10 stabilimenti, tre dei quali sono siti in Italia, a Pordenone, Rovigo e Mel (Belluno), mentre gli altri si trovano all’estero in 5 diversi paesi (Spagna, Germania, Austria, Ungheria e Cina).
Fiom-Cgil/Ufficio stampa |