COMUNICATO STAMPA

 

Retribuzioni. Cremaschi (Fiom): “Ancora una volta, dati non credibili. L’Istat incroci le sue stesse rilevazioni”

 

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Secondo i dati resi noti dall’Istat circa l’andamento delle retribuzioni lorde contrattuali, saremmo a un incremento di queste ultime rispetto all’inflazione. Appena due giorni fa, la stessa Istat ha dato conto della più grave caduta dei consumi e degli acquisti degli ultimi trent’anni. Questi due dati dovrebbero essere incrociati. Siccome il secondo viene confermato da tutti i riscontri reali, il primo,  cioè l’andamento delle retribuzioni, ha evidentemente qualcosa che non va.”

“Se il potere d’acquisto delle retribuzioni aumentasse, non calerebbero i consumi. Se i consumi calano vuol dire che il potere d’acquisto delle retribuzioni cala. Di qui non si scappa. O l’inflazione è sottostimata; o l’andamento delle retribuzioni è sovrastimato, forse perché non si tiene conto dei milioni di lavoratori che per crisi aziendali, Cassa integrazione, ritardi dei pagamenti non percepiscono neppure le retribuzioni contrattuali; oppure non si prende in considerazione il pesante drenaggio fiscale che colpisce i salari, riducendo il loro potere d’acquisto. Oppure, infine, tutte e tre le cose assieme.”

“In ogni caso, ancora una volta, si scopre che l’andamento ufficiale delle retribuzioni registrato dall’Istat non corrisponde all’andamento reale delle buste paga e dell’economia del Paese. E’ una questione di grande rilevanza perché anche così, con la crescente inaffidabilità dei dati statistici, il Paese precipita nel degrado.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 24 giugno 2005