COMUNICATO  STAMPA

Metalmeccanici. Fim, Fiom, Uilm: il 15 aprile sciopero generale contro la chiusura di stabilimenti e i licenziamenti e per una nuova politica industriale

 

Fim, Fiom e Uilm chiedono alle associazioni imprenditoriali e al Governo l’apertura di un confronto sulla situazione dell’industria metalmeccanica, che affronti “sia i temi generali inerenti la qualità dello sviluppo che quelli di natura settoriale, a partire dalle situazioni più critiche e, nello stesso tempo, a maggiore valenza strategica per l’assetto industriale: l’industria automobilistica, in primo luogo, importante sia dal punto di vista delle ricadute tecnologiche che da quello occupazionale, la siderurgia e le telecomunicazioni”.

Lo si legge nel documento con il quale le Segreterie nazionali della Fim-Cisl, della Fiom-Cgil e della Uilm-Uil motivano lo sciopero generale della categoria indetto contro la chiusura di stabilimenti e i licenziamenti e per una nuova politica industriale

“La situazione dell’industria metalmeccanica – afferma il documento - è attualmente segnata da una serie di difficoltà e crisi aziendali che coinvolge gran parte del settore. Quotidianamente vengono annunciate chiusure di stabilimenti o riduzione di attività con il conseguente ricorso alla cassa integrazione, alle procedure di mobilità e ai licenziamenti collettivi. Interi settori industriali sono oggi a rischio e questo colpisce l’occupazione sia direttamente sia indirettamente, indebolendo complessivamente la capacità produttiva della nostra economia. Paghiamo oggi le conseguenze di scelte sbagliate, in primo luogo, degli imprenditori, ma anche la mancanza di adeguate politiche industriali negli ultimi 10 anni, decisamente aggravate dagli indirizzi dell’attuale Governo”.

Agli imprenditori, i sindacati rimproverano in particolare la scarsità di investimenti, soprattutto nelle attività manifatturiere e nell’innovazione. Alle istituzioni, un’errata politica di privatizzazioni e la scarsa attenzione a una politica di sostegno all’industria, in particolare attraverso infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione.

“Conseguentemente – si legge ancora nel documento di Fim, Fiom e Uilm – una parte consistente dell’industria metalmeccanica si trova oggi stretta dalla concorrenza dei paesi emergenti, con la conseguenza di perseguire politiche di bassi salari, precarietà e peggioramento delle condizioni di lavoro, in carenza di quegli elementi (innovazione di prodotto e di processo, qualità) che invece permettono lo sviluppo dell’industria negli altri paesi avanzati”.

Perciò occorre una svolta – dichiarano i sindacati – anche nel ruolo e nella funzione dell’intervento pubblico. Fim, Fiom e Uilm chiedono, inoltre, la copertura degli ammortizzatori sociali per tutte le imprese e per tutti i lavoratori e di ridurre e superare, con la contrattazione, la precarietà dell’occupazione.

Lo sciopero generale di 4 ore si svolgerà il 15 aprile secondo modalità definite dai territori.

 

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 24 marzo 2005