COMUNICATO STAMPA
Fincantieri. Cremaschi (Fiom): “La sicurezza deve assumere un valore strutturale nell’organizzazione del lavoro”. Dopo l’incidente di martedì, oggi sciopero a Palermo “Quello che è avvenuto è un fatto gravissimo: quattro persone potevano morire di una morte atroce e hanno subìto lesioni gravissime. Questo ci dice che non possiamo più tollerare rischi di questo tipo sulla sicurezza dei lavoratori. Chiediamo dunque alla Magistratura di fare piena luce su tutta la vicenda, accertando ogni responsabilità.” Lo ha detto Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil, intervenendo all’assemblea dei lavoratori in sciopero svoltasi oggi alla Fincantieri di Palermo. Assemblea convocata per protestare contro il gravissimo incidente sul lavoro avvenuto nel cantiere navale del capoluogo siciliano martedì 17 maggio. “Per parte nostra, intendiamo agire, appunto, anche in sede legale costituendoci come parte civile in un eventuale procedimento. Ma la questione di fondo - ha affermato Cremaschi - è quella di fare in modo che la sicurezza assuma un valore strutturale all’interno dell’organizzazione del lavoro.” “Deve essere chiaro - ha proseguito Cremaschi - che senza sicurezza non si lavora e che i lavoratori hanno tutto il diritto di fermarsi se hanno solo il dubbio che le condizioni per un’attività produttiva sicura non siano rispettate. In particolare, questo riguarda il lavoro delle ditte di appalto. Dobbiamo considerare il cantiere come un sito unico in cui tutti i lavoratori, sia i dipendenti diretti di Fincantieri, sia quelli dell’indotto, hanno la stessa tutela e gli stessi diritti alla sicurezza.” “L’Azienda ha iniziato un programma sulla sicurezza - ha detto ancora Cremaschi - ma evidentemente questo non basta. A Palermo, pochi mesi fa, c’è stato un morto, ora ci sono questi lavoratori gravemente ustionati. Non possiamo più accettare questa situazione. Dev’essere chiaro che se si verificasse un nuovo incidente di questa portata, in qualsiasi stabilimento della Fincantieri, noi chiederemo ai lavoratori di tutto il Gruppo di rispondere con adeguate e generali iniziative di lotta.” “Non si può pensare che quando i lavoratori varcano i cancelli della Fincantieri vadano in guerra. Sono cittadini che vanno al lavoro. La questione della sicurezza è quindi una priorità assoluta. Come sindacato noi non rivendichiamo solo il lavoro, ma un lavoro sicuro.” Fiom-Cgil/Ufficio
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Roma,
19 maggio 2005 |