COMUNICATO STAMPA

 

Alcoa. Bossi (Fiom): “Delineato un percorso per la soluzione dei problemi derivanti dalla cessazione della produzione di cerchi in lega annunciata dalla multinazionale Usa”

 

“Il verbale che è stato steso oggi presso l’Unità di crisi, in relazione alle vicende dello stabilimento Alcoa di Ferrara, delinea un percorso positivo per la soluzione dei problemi aperti dall’intenzione di chiudere questo stesso stabilimento manifestata, a suo tempo, dalla multinazionale Usa.” Lo ha detto Carlo Bossi, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil.

“Le soluzioni oggi individuate, che dovranno essere ratificate in uno specifico accordo sindacale entro la settimana prossima, rappresentano - ha sottolineato Bossi - un punto di arrivo tutt’altro che scontato.”

Oggi, a Roma, si è infatti svolto un incontro sulla vertenza Alcoa presso l’Unità di crisi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al termine della riunione, è stato steso un verbale che definisce un percorso volto a dare una risposta sia ai problemi occupazionali dei lavoratori dell’Alcoa di Ferrara, sia al futuro di una attività produttiva tutt’altro che secondaria per le prospettive dell’industria metalmeccanica nell’Emilia-Romagna.

In base a tale percorso, sarà attuata una cosiddetta “cessazione di asset” con cui, in pratica, l’Alcoa abbandonerà la produzione di cerchi in lega di alluminio per autovetture che è, a tutt’oggi, la missione produttiva dello stabilimento ferrarese. In questa attività produttiva subentrerà il gruppo Alessio, già attivo nello stesso campo industriale.

Attualmente, l’Alcoa impiega attorno alla produzione dei cerchi in lega 280 dipendenti, di cui 260 a Ferrara e 20 a Bologna. In base al percorso oggi delineato, 240 lavoratori verranno posti in Cassa integrazione guadagni. Di questi, 20 lavoratori occupati nello stabilimento di Bologna e 110 in quello di Ferrara verranno reimpiegati dal gruppo Alessio, nella stessa attività, entro il 30 novembre di quest’anno. Altri 55 lavoratori dello stabilimento di Ferrara riprenderanno l’attività entro il 28 febbraio 2006, mentre un secondo gruppo di 55 tornerà al lavoro entro il 30 maggio dello stesso anno. Tutti questi lavoratori saranno reimpiegati a parità di condizioni salariali rispetto a quelle praticate dall’Alcoa.

Per altri 40 lavoratori dello stabilimento di Ferrara è invece prevista una mobilità incentivata che dovrà consentire a 22 operai di essere rioccupati nel territorio ferrarese con il concorso delle Amministrazioni locali. All’incontro hanno partecipato, oltre al dottor Borghini, per l’Unità di crisi, e ai rappresentanti delle aziende interessate, Alcoa e Alessio, i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e del Comune di Ferrara, i sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm e le Rappresentanze sindacali unitarie.

L’Alcoa è una multinazionale Usa, leader mondiale nella produzione di alluminio. Il gruppo Alessio è un’impresa italiana produttrice di cerchi in lega che impiega già 260 lavoratori in uno stabilimento sito in provincia di Padova. Con le nuove attività produttive che intraprenderà in Emilia, Alessio dovrebbe diventare il primo produttore europeo per quanto riguarda il cosiddetto after market del settore.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 14 ottobre 2005