COMUNICATO  STAMPA

Finmeccanica. Cremaschi (Fiom): “No alla cessione a Siemens o ad altri del gruppo Ansaldo Trasporti ed Energia. A rischio migliaia di posti di lavoro”

 

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile per la Finmeccanica, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.  

“Le indiscrezioni di stampa su un confronto in corso tra Finmeccanica e Siemens, per la cessione dell’intero gruppo Ansaldo Trasporti ed Energia, sollevano enormi preoccupazioni. Se questo è vero, siamo di fronte a un nuovo disastro nel campo della politica industriale e a gravi rischi occupazionali.”

“La cessione a una grande multinazionale estera di un settore strategico, per il suo rapporto con il trasporto pubblico e con l’energia, rinnova quella perdita di competitività del nostro Paese che ogni giorno si aggrava. Né meno tranquillizzante sarebbe la prospettiva se invece che la Siemens fosse il gruppo francese a partecipazione statale Alstom a rilevare queste attività. In questo secondo caso, saremmo addirittura al monopolio francese in Italia nella produzione del trasporto ferroviario, visto che la società detiene già la ex Fiat Ferroviaria.”

“Ancora una volta, registriamo che l’Italia sta diventando un supermercato per le multinazionali, senza uno straccio di politica industriale, senza un governo di processi decisivi.”

“Non condividiamo questa scelta di Finmeccanica e la contrasteremo. Già venerdì hanno scioperato, a Genova, tutti i lavoratori dei settori civili di Finmeccanica. Se si dovesse andare avanti per questa strada, sarà necessaria una vasta mobilitazione sindacale e politica per impedire che il nostro Paese perda un altro settore strategico. Le produzioni civili di Finmeccanica devono restare nel sistema industriale italiano e nella proprietà pubblica. Questo è il solo modo per salvaguardare un patrimonio decisivo per il paese e anche migliaia di posti di lavoro che, viceversa, verrebbero sicuramente messi in discussione.”

                                                                                                          Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 14 marzo 2005