COMUNICATO STAMPA
Contratto
metalmeccanici. Oltre l’80% la partecipazione al primo sciopero
nazionale per il rinnovo della parte salariale
Una riuscita molto buona degli scioperi e una convinta partecipazione alle iniziative esterne ai luoghi di lavoro: ecco le due caratteristiche salienti della giornata nazionale di lotta indetta per oggi da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil allo scopo di sbloccare la trattativa per il rinnovo della parte salariale del Contratto nazionale dei metalmeccanici. Lo sciopero odierno doveva avere, secondo le indicazioni sindacali, una durata minima di 4 ore ma in alcune regioni e in diversi territori è salito fino a 8 ore. Secondo i dati affluiti alla sede nazionale di corso Trieste entro le ore 17.00 di oggi le adesioni allo sciopero si sono collocate tra il 75 e l’80%, con punte superiori al 90%. Numerose anche le iniziative esterne ai luoghi di lavoro quali manifestazioni, cortei, presidi, assemblee e, in alcuni casi assemblee o dibattiti. La manifestazione più grande si è avuta a Bologna, città in cui sono confluiti i lavoratori di tutti i territori dell’Emilia-Romagna, regione in cui l’astensione dal lavoro è stata attuata per la durata dell’intera giornata. Qui il comizio conclusivo è stato tenuto da Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, che ha parlato a piazza Santo Stefano di fronte a una folla di 25 mila persone. Vigorosa manifestazione anche a Perugia dove il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, ha parlato di fronte a più di 3 mila lavoratori. Anche in Umbria lo sciopero è stato elevato, a livello regionale, da 4 a 8 ore. Superiore alle attese anche la riuscita della manifestazione effettuata in provincia di Vicenza. Qui Giorgio Caprioli, segretario generale della Fim-Cisl, ha preso la parola alla conclusione di un corteo che ha visto la partecipazione di oltre 6 mila manifestanti e che ha raggiunto lo stabilimento della Fiamm, sito a Montecchio Maggiore. La Fiamm è un’azienda che produce avvisatori acustici per le reti di trasporto ferroviario e accumulatori industriali e di cui è stata minacciata la chiusura che lascerebbe senza lavoro i suoi 450 dipendenti. Altre manifestazioni si sono svolte a Padova, dove Antonio Zorzi, segretario nazionale della Fim, ha concluso una manifestazione cui hanno partecipato 10 mila lavoratori; a Treviso dove è intervenuto, di fronte a 3 mila manifestanti Giovanni Contento, segretario nazionale della Uilm; e a Verona (4 mila partecipanti). Un’altra manifestazione si è poi tenuta in Val Trompia, in provincia di Brescia. Inoltre, i lavoratori della Lear, a Torino – dove si è scioperato oggi per due ore in previsione dello sciopero generale di 8 ore indetto da Cgil, Cisl e Uil per la seconda metà di giugno – sono usciti dall’azienda formando un corteo lungo corso Allamano. Di particolare rilievo la manifestazione di Rieti, dove si è svolto uno sciopero generale di 8 ore indetto da Cgil, Cisl e Uil contro la crisi industriale. A Trento un presidio si è svolto dalle 9.30 alle 11.00 davanti all’Assindustria. Qui è intervenuto Tino Magni, della Fiom nazionale. A Genova, oltre 1.000 lavoratori hanno dato vita a un altro presidio che si è tenuto anche qui, in mattinata, davanti alla sede dell’Associazione degli industriali. A Milano, cinque presidi sono stati organizzati nelle cinque zone in cui è suddiviso il territorio: Lambrate, Sempione, Sesto, Sud, e Centro. Un vivace presidio si è tenuto anche a Roma, davanti alla sede centrale della Confindustria, in viale dell’Astronomia, con la partecipazione di Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom e di Cosmano Spagnolo, segretario nazionale della Fim. A Cagliari, infine, un’affollata assemblea, svoltasi alla Sala dei Portuali, è stata conclusa da Fausto Durante, segretario nazionale della Fiom. Qui hanno portato la loro solidarietà i rappresentanti della Regione Sardegna e della Provincia di Cagliari. Per quanto riguarda la adesioni all’iniziativa di sciopero, sono numerose le aziende in cui l’astensione dal lavoro ha raggiunto il 100% dei dipendenti: Tra queste, a Brescia, l’Alfa Acciai e poi Metra, Federal Mogul, Sidergarda, Omeca e San Giacomo; a Como la Sisme, a Cremona la Ocrim, a Lodi la Abb Adda, a Milano la Faema. A Belluno Imar e Alcoa, a Padova Fonderia Anselmi, Fonderia Zen e Gbs Group, a Treviso Alpiana e Eurometalnova, a Venezia la Fincantieri, a Vicenza Fiamm Aif e Fiamm Fca, a Monfalcone la Fincantieri. A Ferrara Alcoa, Govoni, Fox Bompani e gli appalti metalmeccanici della Montedison; a Imola Cma, Coop Muzi, Ftm e Site; a Modena Lugli, a Reggio Emilia Lombardini, Smeg, Tecnogas, Coopsette; a Rimini Verni&Fida. A Perugia Mazzoni e Sidem, a Terni Alnuatel. A Rieti Lombardini, Minimax, Pc Link e Infomaker; a Viterbo Sielte e Rocchetti, a Pomezia Finmek e Sielte, a Latina Yale. A Catanzaro Sielte e Iem, a Cosenza gruppo Falk, a Reggio Calabria Sielte e Multimedia. A Gela e a Siracusa gli appalti metalmeccanici dei due petrolchimici. Molto più numerose le aziende in cui le adesioni allo sciopero hanno superato l’80 o il 90%. Uffici
Stampa Fim, Fiom, Uilm Roma,
10 giugno 2005 |