COMUNICATO STAMPA

 

Congresso Cgil. Cremaschi: “Dalle assemblee di base viene la richiesta di un sindacato profondamente autonomo dal quadro politico”

 

Giorgio Cremaschi, co-firmatario delle Tesi alternative 8a e 9b, ha rilasciato in serata la seguente dichiarazione.

 

“I dati ufficializzati dalla Commissione nazionale di garanzia si prestano necessariamente a diverse riflessioni. Prima di tutto è evidente che le Tesi che vedono come primo firmatario Gianni Rinaldini ottengono un successo politico notevolissimo. Oltre il 15% su base confederale, quando gli iscritti alla Fiom sono complessivamente il 7% dell’organizzazione. Inoltre, la Tesi alternativa presentata dal gruppo dirigente di “Lavoro-Società” raggiunge il 10%, quando nel precedente Congresso la mozione di “Lavoro-Società” era al 20%.”

“Il consenso alle Tesi di Rinaldini è dunque largamente superiore alle previsioni e raggiunge risultati di particolare significato nelle regioni a massima concentrazione industriale. Nel Centro e nel Nord queste Tesi superano il 20% e arrivano anche a toccare il 30%.”

“Fa discutere e richiede una spiegazione la partecipazione al voto in alcune realtà del Mezzogiorno. Quando la Sicilia vota molto più del Veneto, Napoli più di Bologna, la Calabria più del Piemonte, vuol dire che c’è qualcosa che non va. O c’è una crisi non dichiarata dell’insediamento della Cgil nelle zone più industrializzate del Paese, o altrove c’è un improvviso boom della partecipazione al voto che va spiegato. Se la partecipazione fosse stata omogenea in tutto il Paese, le Tesi di Rinaldini avrebbero largamente superato il 20% su base nazionale.”

“Per tutte queste ragioni, ritengo che il Congresso abbia già dato un primo, preciso responso politico. Dai Congressi di base, è venuta con forza la richiesta di una Cgil profondamente autonoma dal quadro politico e disponibile a costruire un conflitto profondo e duraturo con le attuali posizioni della Confindustria e contro ogni politica liberista.”

“Ora è necessario che il voto degli iscritti venga rappresentato nell’organizzazione nel rispetto di quel principio di equilibrio politico che è stato votato da tutto il Direttivo all’avvio del percorso congressuale. E’ evidente che tra i delegati, negli organismi e nei gruppi dirigenti, si deve tener conto che, con questo Congresso, nasce un nuovo pluralismo: quello espresso dal voto sulle Tesi. Tale pluralismo non cancella completamente le vecchie mozioni congressuali del 2001, ma non può neppure essere ricondotto ad esse. Il voto degli iscritti del 2005 è chiaro e non può certo essere ricondotto a quello degli iscritti del 2001. La trasparente rappresentazione del voto congressuale fa parte della natura stessa del pluralismo della Cgil. Sta al gruppo dirigente confederale prendere atto della nuova realtà e valorizzarla. Questo e solo questo è nello spirito del Congresso unitario.”

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 5 gennaio 2006