COMUNICATO STAMPA

 

Fiat. Rinaldini (Fiom): “Siamo all’apertura di un confronto che proseguirà in settembre e di cui il Governo deve essere parte attiva”.  I primi rilievi sul piano industriale presentato ieri

 

Il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione successiva all’incontro svoltosi il 3 agosto a Palazzo Chigi tra il Governo, la Fiat , le Istituzioni locali interessate al Gruppo e i sindacati.

 

“E’ importante che la Fiat nella giornata di ieri abbia illustrato il piano industriale e finanziario dei prossimi 4 anni, a partire dai miglioramenti conseguiti sul piano finanziario, mentre si è determinata una riduzione delle quote di mercato nazionale ed europeo.”

“Siamo in questo modo all’apertura di un confronto impegnativo che proseguirà a settembre in sede ministeriale.”

“Perché ciò avvenga nell’assoluta trasparenza, è necessario che la Fiat renda pubblico anche il bilancio di Fiat Auto Spa, la cui società ha sede in Olanda, per permettere alle parti una lettura più precisa a puntuale dell’evolversi della situazione sul settore auto, oggi attraversato da una profonda crisi. Il nostro giudizio di merito è sospeso per la semplice ragione che il piano presentato verrà discusso con i delegati delle aziende interessate per costruire una posizione unitaria che definisca la nostra proposta rispetto allo stesso piano. Allo stato attuale è possibile rilevare:

1.      E’ stato importante la presentazione del piano anche alla luce del fatto che con il convertendo nel mese di settembre entrano in gioco gli assetti proprietari del gruppo Fiat, e ciò ha un rapporto diretto con la vivacità dei titoli Fiat di queste ultime settimane.

2.      Non siamo di fronte, da parte della Fiat Auto, ad un piano di rilancio compiuto poiché questo è legato agli assetti proprietari ed alle alleanze internazionali in grado di dare un futuro al gruppo Fiat. La previsione per il 2008 di una capacità produttiva che passa da 1.346.000 vetture a 1.125.000 vetture evidenzia ulteriormente il problema. Inoltre è necessario conoscere le previsioni della produzione di vetture Fiat in ambito mondiale.

3.      Nel piano vi sono elementi di novità da valutare attentamente che vanno dalla linea di produzione della  Grande Punto a Mirafiori e dell’accordo con le istituzioni Piemontesi, all’anticipo della Nuova Stilo a Cassino; alla previsione del nuovo motore eco-compatibile.

4.      Nello stesso tempo, rimane indefinito, perché non chiarito, il futuro di Arese; la situazione dell’indotto rimane assolutamente drammatica; il futuro di Termini Imerese, senza la prospettiva di un nuovo modello, non ha certezze credibili a partire dal 2008.

5.      Soltanto un reale confronto di merito ravvicinato può permettere di capire il rapporto che si determina tra il piano annunciato e la situazione concreta dei lavoratori e delle lavoratrici della Fiat e della filiera dell’auto.

6.      Ribadiamo la nostra disponibilità ad affrontare i problemi relativi all’organizzazione del lavoro che contemplano ovviamente le esigenze produttive ma anche le condizioni  vita dei lavoratori e delle lavoratrici sul posto di lavoro. Ambedue gli aspetti hanno pari dignità nell’ambito di un vero negoziato. Per questo è inaccettabile che a Melfi la Fiat possa ritenere sufficiente comunicare il ripristino dei 18 turni senza una contrattazione con le organizzazioni sindacali.

7.      E’ necessario che il Governo sia parte attiva del confronto per la ovvia considerazione che lo ha già fatto, dai Contratti di programma al ruolo che Istituzioni locali e regionali stanno svolgendo, ma soprattutto perché l’oggetto del confronto è il futuro di un intero settore industriale decisivo per l’intero Paese; ciò richiede una scelta e un intervento pubblico finalizzato a progetti di mobilità sostenibile.”

“A partire da queste prime valutazioni, la Fiom si riserva un giudizio complessivo su tutti gli aspetti del piano illustrato dalla Fiat che si avrà successivamente alla riunione della struttura Fiom già convocata con la riapertura degli stabilimenti. Contemporaneamente, va aperto il confronto per quanto riguarda i settori Iveco, Cnh e la componentistica.”

 

                                                                                                          Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 4 agosto 2005